Tre sacerdoti che hanno speso la loro vita nell'interesse dei più deboli e della collettività, comunicando e promuovendo, con la loro attività, valori profondi di solidarietà e di aiuto. Con queste motivazioni hanno ricevuto oggi la laura honoris causa don Luigi Ciotti, don Virginio Colmegna e don Gino Rigoldi. "Hanno
usato l'azione coraggiosa e il potere della parola per costruire una
realtà sociale più avanzata e più giusta: per educare, per difendere, per
costruire cultura e senso comune E anche per fare vincere sfide difficili alle imprese
che hanno creato o contribuito a creare: da quelle sorte sui beni confiscati
alle organizzazioni mafiose fino alle cooperative di servizio che hanno dato
lavoro a giovani svantaggiati o emarginati". Queste le motivazioni con cui
il Senato accademico dell'Università Statale aveva approvato la delibera per
il conferimento delle lauree ad honorem per i tre preti di strada."Una scelta - spiega la
nota dell'ateneo dopo la cerimonia di oggi nell'aula magna di via Festa del
perdono - che conclude nel modo più coerente un anno di eventi per i 90 anni
della Statale svoltisi all'insegna di un obiettivo: la riaffermazione della responsabilità educativa dell'Università, del valore "civile" della sua funzione e del suo irrinunciabile impegno, oltre che negli ambiti che le sono universalmente propri della ricerca e della
didattica, anche nella promozione del progresso sociale e morale del Paese". Il Rettore della Statale, Gianluca Vago, ha spiegato: "Abbiamo voluto
riconoscere e premiare il loro prolungato e straordinario impegno in favore
dei diritti dei più deboli, della costruzione di relazioni sociali più eque
e dell'educazione alla legalità costituzionale. Don Ciotti, Don Colmegna e
Don Rigoldi, testimoniano, nella concretezza del loro operare, un'identità
valoriale che va ripresa e consolidata, e alla cui salvaguardia anche
l'Università è chiamata con forza a contribuire". La Laudatio è stata
affidata a Nando Dalla Chiesa, che ha così commentato: "Con queste lauree
l'Università degli Studi di Milano intende riportare alla sua funzione più
nobile l'arte della comunicazione, restituire alla parola la sua forza
generatrice di crescita civile, in una società che spesso vede la
comunicazione come disciplina asettica o addirittura come strumento di
manipolazione."
"Anni fa non si sarebbe immaginato di vedere
tre preti di strada, nostri amici, prendere la laurea ad honorem, per la loro
lotta per la legalitá. Questo è un segnale forte da Milano a tutto il Paese
e anche a tutto il mondo" ha detto il sindaco Giuliano Pisapia.
Don Ciotti, parlando della laurea ricevuta in qualità di preti di strada ha precisato: "non chiamateci preti di strada,
siamo preti e basta. La strada é stata maestra per me, mi ha insegnato a non
semplificare, ad essere solidale e umano di fronte alle contraddizioni, ad
essere consapevoli che siamo tutti piccole persone". Concetto ribadito anche da don Colmegna che ha definto la laura "un'opportunitá
anche per ripensare al senso che ha l'essere preti di strada: siamo
semplicemente preti e non usiamo i poveri per manifestare bontá ma per riscoprire con loro la cura appassionata e la difesa dei diritti anche degli
sprovveduti e di chi non ha voce".