venerdì 5 dicembre 2014
Cinesi costretti a vivere e lavorare in condizioni disumane da connazionali in provincia di Napoli.
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​Sette opifici clandestini gestiti da cinesi, nei quali loro connazionali lavoravano, mangiavano e dormivano in condizioni che gli investigatori hanno definito "disumane", sono stati scoperti e sequestrati dai Carabinieri in un'operazione contro il lavoro sommerso e l'inquinamento nei comuni dell'hinterland vesuviano, nel Napoletano. I titolari degli opifici, in tutto 17 persone di cui 15 di nazionalità cinese - si apprende dagli stessi Carabinieri - sono stati denunciati. I reati ipotizzati, a vario titolo, nei riguardi dei titolari degli opifici denunciati in stato di libertà sono violazione delle norme sulla sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro, sulla regolarità contrattuale, nonché sullo smaltimento di scarti di lavorazioni tessili.     L'operazione è stata condotta dai Carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata (Napoli) e del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Napoli e ha portato al controllo di numerose attività produttive e commerciali, soprattutto di piccole dimensioni. Sono state contestate un centinaio di violazioni a norme penali penali (per un importo complessivo che supera i 500mila euro) e circa 50 sanzioni amministrative. Sono stati inoltre sequestrati una pasticceria un ristorante di fortuna abusivi, oltre a una rivendita di occhiali irregolare.
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