
Un detenuto - Fotogramma
Ancora brutte notizie dalle carceri italiane, scandite in un bollettino di guerra che ormai è quotidiano. Domenica è scoppiata una rivolta nell'istituto minorile "Fornelli" di Bari. Poi la situazione è tornata sotto controllo "ma la tensione si taglia a fette poiché la profonda spaccatura tra italiani e stranieri si potrà ricomporre con il trasferimento urgente di almeno 10 unità" riferisce Federico Pilagatti, segretario regionale del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziari. L'aggressione sarebbe partita da una decina di detenuti che si era impossessata delle chiavi delle celle della sezione tre. I disordini hanno provocato anche il ferimento di tre agenti di custodia, intervenuti per riportare la calma.
"I danni provocati sono di migliaia di euro che nessuno pagherà - aggiunge Pilagatti - il Sappe da mesi denuncia le criticità presenti presso il Fornelli dove, ad una carenza di poliziotti, si contrappone un sovraffollamento di 40 detenuti, che è ben oltre il numero massimo previsto".
"La situazione degli istituti minorili è fuori controllo - sottolinea Filippo Blengino, segretario di Radicali Italiani -: gli atti di autolesionismo aumentano ogni giorno, il disagio psichico cresce in modo preoccupante e si registra una grave carenza di mediatori culturali, educatori e personale specializzato. Le carceri minorili rappresentano il totale fallimento dello Stato. Per questo, in collaborazione con Nessuno Tocchi Caino, abbiamo avviato un tour in tutti gli istituti penali minorili italiani: la situazione è allarmante, e ancor più inquietante è il totale silenzio del Governo".
Una rivolta è alla base anche dell'indagine della procura di Avellino che nella mattinata di lunedì ha portato all'arresto di 11 persone accusate di "tentato omicidio aggravato" di un detenuto, che si era verificato presso la Casa Circondariale. L'episodio era avvenuto nell'ambito di uno scontro tra due distinti gruppi criminali all'interno del penitenziario irpino.
Il governo intanto si muove per tentare di alleggerire il cronico problema del sovraffollamento. Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia, ha spiegfato che il commissario straordinario per l'edilizia carceraria sta lavorando "al rinnovamento di tutto ciò che è stato ereditato da noi, e alla predisposizione di nuovi padiglioni che consentiranno in due anni di avere 7.000-8.000 posti in più".Il sottosegretario ha sottolineato che "sono oltre 236 milioni di euro quelli che erano stati destinati grazie all'operazione che non è solo del ministero della Giustizia ma vede coinvolto anche il Mit". Occorre però investire anche sul capitale umano, invertendo un trend negativo anche legato alle assunzioni che erano state bloccate per oltre 10 anni. Mi riferisco ovviamente alle forze di Polizia Penitenziaria e non solo, un blocco che ha determinato un ammanco di personale che oggi stiamo restituendo".
Fondamentale anche il tema della rieducazione "che si fa attraverso formazione e lavoro. Con questi due strumenti noi riusciremo ad abbattere anche la recidiva, perché il 98% delle persone detenute quando impara qualcosa esce dal carcere e non delinque più".
Anche ieri si sono però registrati episodi di violenza. A Genova, un detenuto 27enne ha aggredito un sovrintendente della polizia penitenziaria nel carcere di Marassi colpendolo alle spalle con un violento pugno alla testa: l'agente è stato trasferito d'urgenza al pronto soccorso riportando una prognosi di 20 giorni con lesioni ai denti e al rachide. "L'aggressore avrebbe dovuto iniziare a lavorare al mattino come addetto alle pulizie del piano terra dell'istituto penitenziario, - spiega il sindacato Uilpa - ma non ne ha voluto sapere di alzarsi dal letto e intorno alle 10 chiamato dal sovrintendente di polizia penitenziaria, irritato, lo ha aggredito alle spalle". A Catania, invece, venerdì scorso un altro agente è stato preso a calci e pugni da un detenuto con problemi psichici.