Si aggrava il bilancio dell'ultimo naufragio di immigrati nel Canale di Sicilia. Sono 24 i cadaveri recuperati dalla Marina militare, che rende noto il numero definitivo a conclusione delle ricerche dei dispersi del peschereccio capovoltosi domenica sera. Inizialmente erano stati ripescati i corpi di sei persone. Con il ritrovamento di altri 18 cadaveri si sono concluse le ricerche condotte dal
pattugliatore "Foscari" e della corvetta "Fenice" nel tratto di
mare dov'è avvenuta la sciagura. Sono 364 i superstiti tratti
in salvo dalle navi della Marina e dalla motovedetta "Fiorillo"
della Guardia costiera. Tutte le imbarcazioni con i sopravvissuti e le salme sono dirette ad Augusta (Siracusa), dove arriveranno in giornata. Si tratta del terzo naufragio di migranti in poco più di 48
ore: il primo è avvenuto sabato a largo delle coste libiche con
oltre 200 vittime; il secondo nella notte tra sabato e domenica
con 18 morti; il terzo, appunto, due notti fa notte, con almeno sei
morti. Nelle stesse 48 ore sono stati quasi 4.000 i migranti
tratti in salvo dalle navi della Marina militare.Ieri sera, intanto, nel porto di Crotone la nave anfibia "San Giusto" ha ultimato lo sbarco di
1.375 migranti, tra cui 192 donne e 156 minori, e un cadavere: un feto morto è stato ritrovato a bordo della nave.
La spiaggia dell'orrore in Libia
I corpi senza vita di uomini, donne e bambini su una spiaggia libica che sembra un girone infernale: non sono stati spazzati via da uno Tsunami ma dalla
tragica sventura che venerdì ha fatto affondare il barcone che
li doveva trasportare verso una nuova vita. Le immagini scioccanti della "spiaggia dell'orrore" lasciano senza parole. Cadaveri sul bagnasciuga, altri a poca distanza dalla riva, altri ancora avvolti nella plastica dai
soccorritori. Si tratta di una spiaggia nella zona di al Qarbouli, una
cinquantina di chilometri a est di Tripoli. Davanti a quelle
coste, venerdì scorso, un barcone con oltre 200 immigrati - 250
secondo i 16 superstiti - ha segnato l'ennesima tragedia nel
Mediterraneo.
"Abbiamo 'liberatò 100 cadaveri che erano incastrati nel
relitto, altri 70 sono stati portati via dalla marea", racconta
Abdel Latif Ibrahim, l'ufficiale della Guardia costiera libica
incaricato del recupero dei corpi. Intorno a lui, intanto, i soccorritori con una tuta arancione raccolgono i corpi. Tra le vittime sono stati identificati due
eritrei e due etiopi. "Non ci sono falle nel relitto. Credo che la barca si sia
rovesciata per il sovraccarico: per loro non c'è stato scampo,
sono rimasti intrappolati sotto", prosegue l'ufficiale. Tra le
vittime almeno cinque i bambini. Altri 15 cadaveri erano stati recuperati al largo tra venerdì e sabato, mentre i sopravvissuti sono 16.