L'ospedale di Pozzuoli dove domani verranno fatti i primi stress test - Ansa
Sono attese oggi le prime esercitazioni negli ospedali di Giugliano e Frattamaggiore (domani a Pozzuoli) in vista del prossimo piano di evacuazione nei Campi Flegrei, la zona interessata ormai da dieci giorni da scosse di terremoto. Nel dettaglio, si dovrebbe effettuare un'attività di formazione relativa ai cosiddetti Peimaf, i Piani di emergenza per massiccio afflusso di feriti, con stress test nei pronto soccorso delle strutture ospedaliere. Le simulazioni continueranno settimana prossima.
Dopo la prima scossa del 4.2 registrata il 26 settembre scorso, tutta l'area campana è interessata da uno sciame sismico, con scosse di assestamento pressoché quotidiane, che hanno generato timori nella popolazione, anche per le caratteristiche particolari del territorio interessato al fenomeno. Come ha spiegato l'Osservatorio vesuviano dell'Istituto nazionale di geologia e vulcanologia, questa zona "è soggetta a lenta deformazione del suolo", fenomeno noto con il nome di bradisismo, "che avviene con modalità diverse nel tempo, portando sia al sollevamento che alla subsidenza.
Ieri sera il governo ha presentato un «piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate interessate dal fenomeno bradisismico», da elaborare in tre mesi. È quanto prevede il decreto legge sui Campi Flegrei voluto dal Consiglio dei ministri che ha stanziato i primi 52 milioni. Soldi statali, ha tenuto a precisare il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, mentre «la Regione Campania ha deciso di non partecipare». Da quanto filtrato da Palazzo Chigi, il piano si compone di quattro punti: uno studio di microzonazione sismica; un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata; una dell'edilizia pubblica; un programma di implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture. Questa mattina, lo stesso Musumeci è tornato sul tema ribadendo "il no a facili allarmismi" e riconoscendo che "serve prudenza".
Sarà la Protezione civile - in raccordo con la Regione Campania, la prefettura di Napoli, enti e amministrazioni territoriali - ad elaborare il piano. La pianificazione sarà con esercitazioni. Particolare attenzione sarà rivolta anche alla comunicazione, attraverso la conoscenza dei rischi e delle buone pratiche di Protezione civile. Grazie alla partecipazione del volontariato organizzato, saranno attuati progetti per gli istituti scolastici, incontri periodici con la popolazione, corsi di formazione continua dei giornalisti e si procederà ad installare sul territorio della segnaletica di Protezione civile.
Da parte loro, i vertici della sanità campana stanno attuando una ricognizione su tutte le strutture del territorio per avere una situazione aggiornata riguardo a posti letto, numero di pazienti che possono essere trattati e tutto ciò che potrebbe servire in caso di emergenza. Un quadro da conoscere in vista dell'eventuale applicazione del piano, di cui la Regione Campania si è già dotata da tempo, che stabilisce cosa fare in caso di crisi sismica o vulcanica, compreso lo spostamento dei pazienti in altre regioni, o in strutture alternative.
Nel frattempo, i sindaci dei Comuni Flegrei hanno avviato una serie di verifiche su edifici pubblici - a partire dalle scuole, dove finora non sono state riscontrate criticità particolari salvo in un paio di casi - e in quelli privati, anticipando quanto previsto dal decreto del governo. Il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, ha chiesto e ottenuto che l'Agenzia campana per l'edilizia residenziale cominci il monitoraggio sugli edifici di proprietà ed ha invitato i cittadini a lasciare entrare i tecnici. A Bacoli si sta invece realizzando un database dei cittadini fragili. L’allarme sismico «sta generando disdette di prenotazioni», denuncia l’Abbac, l’associazione dei b&b e degli affittacamere per le vacanze. L'invito è quello di «evitare allarmismi soprattutto nella comunicazione dei media».
Pure la Chiesa è pienamente coinvolta, soprattutto nel supporto alle persone più fragili. Ieri, il vescovo di Pozzuoli, monsignor Carlo Villano, ha inviato una lettera agli abitanti del territorio flegreo, assicurando «il sostegno delle parrocchie, che hanno le loro “porte” aperte per ascoltare e accompagnare tutti». In un territorio «ricco di storia, di cultura, di bellezza», ma che «si rivela altrettanto fragile», ha scritto il presule, si comprende «il vostro stato d'animo, la paura e l'insicurezza dell'oggi e del domani dei vostri figli. Sentiamo di stare accanto a voi, condividendo le vostre stesse ansie e le vostre stesse preoccupazioni; cogliamo in questi eventi la possibilità di prenderci per mano, di sostenerci, di infondere coraggio reciproco; insieme possiamo farcela», e «affrontare al meglio questo tempo che sta segnando in profondità le nostre vite, le nostre giornate».