lunedì 2 maggio 2011
La latitanza di Mario Caterino, 54 anni, è finita dopo sei anni. Trenta poliziotti della Squadra Mobile di Caserta che hanno collaborato con la polizia di Napoli e gli agenti dello Sco di Roma hanno circondato nella tarda mattinata di oggi la palizzina a due piani dove il numero due della camorra casalese-gruppo Schiavone si nascondeva.
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La latitanza di Mario Caterino, 54 anni, è finita dopo sei anni. Trenta poliziotti della Squadra Mobile di Caserta che hanno collaborato con la polizia di Napoli e gli agenti dello Sco di Roma hanno circondato nella tarda mattinata di oggi la palizzina a due piani dove il numero due della camorra casalese-gruppo Schiavone si nascondeva. Mezz'ora dopo gli uomini e le donne della Polizia di Stato sono entrati in azione. Mentre un elicottero sorvolava via Toscanini i poliziotti facevano irruzione nella casa a due piani. Nel locale a piano terra c'era Caterino.Il boss era sfuggito all'arresto nel '93 in base all'operazione Spartakus. Successivamente era stato arrestato ma, negli anni successivi era stato scarcerato. Dal 2005 era latitante. Probabilmente Caterino riteneva di essere un imprendibile: infatti aveva scelto come covo un appartamento situato ad appena 500 metri dalla sezione distaccata della Squadra Mobile di Caserta. Invece l'ufficio di polizia aperto all'indomani della strage di Castel Volturno ha dato i suoi frutti, riuscendo ad accumulare le notizie necessarie per arrestare il capo camorra. La certezza che Caterino fosse lì si era già avuta nei giorni scorsi, nella tarda mattinata di oggi il blitz.L'azione finale che ha portato all'arresto di Caterino è stata condotta dal capo della squadra mobile di Caserta Angelo Morabito e dal dirigente della sezione distaccata di Casal di Principe Alessandro Cocco. Ogni possibilità di fuga è stata chiusa al camorrista che si è arreso senza battere ciglio. Negli ultimi giorni proprio i poliziotti di Casal di Principe avevano notato un viavai di auto molto sospetto davanti all'abitazione dove Caterino si nascondeva.È probabile che i fiancheggiatori del clan dei Casalesi-gruppo Schiavone dirottassero dei messaggi da parte di altri affiliati in attesa di istruzioni. Nell'abitazione di due piani gestita dall'imbianchino Mario Della Corte, Caterino era arrivato nei giorni scorsi ma, secondo gli investigatori presto sarebbe andato via per trovare rifugio in un altro covo.Secondo la polizia nonostante fosse ricercato incessantemente da sei anni Caterino probabilmente non si è mosso mai o quasi mai da Casal di Principe proprio per gestire gli affari del clan.
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