Immagine dal video dei Carabinieri sull'operazione antidroga contro il clan camorristico Elia (Ansa)
Una bambina di 8 anni messa a confezionare dosi di droga. Un ragazzino di 12 anni impegnato nelle consegne in strada di stupefacente. Sono due vittime delle strategie della camorra nell'organizzazione dello spaccio di droga scoperte nell'indagine dei carabinieri di Napoli, cominciata a maggio 2015 su delega della Procura, sul clan Elia. Tre destinatari di una misura cautelare eseguita oggi per 42 indagati, i fratelli boss Ciro e Antonio, che tra l'altro controllano quattro piazze di spaccio redditizie tra il lungomare cittadino, il Borgo marinari e il Pallonetto di Santa Lucia.
In manette anche 17 donne. Il gip ha disposto il carcere per 40 indagati, e solo a 2 ha riconosciuto il beneficio dei domiciliari. Nel corso delle indagini, sono state anche arrestate in flagranza per detenzione e spaccio di stupefacenti 16 persone e, il 26 settembre di due anni fa, il figlio del boss Antonio Michele, che si era rifugiato a Mondragone. Chi spacciava per conto del clan doveva versare una tangente di 300 euro a settimana alla cosca e acquistare la droga solo dagli Elia. Sottoposti al 'pizzò anche familiari diretti dei gestori delle piazze di spaccio, piazze fiorenti dato che, secondo quanto emerso nell'inchiesta, solo di cocaina si vendevano in media 5mila euro a settimana.