martedì 12 aprile 2011
Pierpaolo Pulvirenti, 25 anni, dipendente della società siciliana Starservice è deceduto poco prima dell'alba nell'ospedale cagliaritano Santissima Trinità. Assieme ad altri due colleghi stava effettuando lavori di manutenzione di un serbatoio quando, intorno alle 20 di ieri, per cause ancora in corso di accertamento, è stato investito da un getto di idrogeno solforato.
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Un operaio è morto nella notte in ospedale a Cagliari dopo essere rimasto intossicato mentre lavorava nello stabilimento della Saras di Sarroch, a circa 20 chilometri da Cagliari. Pierpaolo Pulvirenti, 25 anni, dipendente della società siciliana Starservice è deceduto poco prima dell'alba nell'ospedale cagliaritano Santissima Trinità. Assieme ad altri due colleghi stava effettuando lavori di manutenzione di un serbatoio quando, intorno alle 20 di ieri, per cause ancora in corso di accertamento, è stato investito da un getto di idrogeno solforato. Le sue condizioni sono apparse subito disperate e i medici non sono riusciti a salvargli la vita. Gravi anche le condizioni di Gabriele Serrano, 23 anni, ricoverato all'ospedale Brotzu di Cagliari, anche lui intossicato dal gas. Non destano, invece, preoccupazione quelle di Luigi Catania, il terzo operaio coinvolto nell'incidente, che si è fratturato una gamba cadendo da una scala nei concitati momenti successivi all'incidente. Otto ore di sciopero sono state proclamate stamane dai sindacati nella raffineria della Saras di Sarroch (Cagliari) dopo l'incidente che ieri ha causato la morte di un operaio di 25 anni, dipendente di una ditta siciliana impegnata in lavori di manutenzione nello stabilimento della famiglia Moratti. «Le otto ore di sciopero hanno proprio il significato della ribellione di fronte a uno stabilimento che ha dimostrato altre volte, anche sul piano dell'inquinamento, di non avere troppo rispetto per il territorio e per chi vive e lavora lì», accusa il segretario generale della Cgil sarda, Enzo Costa. Secondo il sindacalista, la dinamica dell'incidente di ieri sera, «sovrapponibile a quello di due anni fa, dimostra che nella raffineria più grande del Mediterraneo non c'è attenzione per la sicurezza dei lavoratori». Nello stabilimento della Saras, il 26 maggio 2009, morirono tre operai, anche loro intossicati, mentre effettuavano i lavori di bonifica di una cisterna. Gigi Solinas, 26 anni, si senti male subito all'interno del serbatoio, mentre Daniele Melis, 30 anni, e Bruno Muntoni, 56 anni, persero la vita nel tentativo di soccorrere il collega. Dopo una lunga inchiesta della magistratura è attesa la sentenza del processo penale il 16 maggio prossimo.
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