«È come se fossero saltati tutti i valori etici. Quando si pensa di essere finalmente andati avanti poi ci si ritrova nuovamente indietro. Però tanta gente spera che si vada avanti...». È l’amaro commento, ma con un segno di speranza, del procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, all’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex ministro Scajola.«L’aspetto che colpisce tutti è che una persona che ha ricoperto posizioni di vertice e di responsabilità nello Stato possa occuparsi di un condannato per mafia fuggito all’estero per non espiare la pena. Quasi che una condanna per mafia non significhi nulla per chi gli è a fianco e lo sostiene. Ma la legge è uguale per tutti e la Procura ha un precetto cui non verrà mai meno, l’obbligatorietà dell’azione penale. Non ci sono intoccabili».
Procuratore, ancora una volta la magistratura deve intervenire sulla politica...Anche queste ultime indagini, la nostra e quella dei colleghi di Milano, sono il segnale dell’emergenza politica che di fronte a questi episodi e alla risposta della gente dovrebbe cominciare a fare verifiche al proprio interno, colpire chi sbaglia, rendere trasparenti i comportamenti. Noi colpiamo solo la patologia ma se la politica non torna alla sua etica, alla soddisfazione del bene pubblico, mettendo da parte gli interessi di parte e individuali, non cambierà nulla. La nostra azione deve essere solo un campanello d’allarme, poi tocca alla politica. Per fortuna ci sono segnali di speranza soprattutto tra i giovani. C’è voglia di cambiare verso un’etica del comportamento.
Sia la vostra inchiesta che quella milanese partono da legami tra ’ndrangheta e mondo politico. La corruzione aiuta le cosche?È vero. Ormai non c’è inchiesta in cui la criminalità organizzata non ne sia parte, soprattutto la ’ndrangheta. E questo grazie a un radicamento sul territorio che ormai non è circoscrivibile a una provincia ma a tutto il Paese. Con riferimenti importanti grazie a una politica che ha subito l’inquinamento mafioso. Ma la ’ndrangheta è anche favorita da una predisposizione della politica e dell’amministrazione ad essere terreno "fertile" dove può allignare più facilmente. L’illegalità, la corruzione sono l’
humus su cui la ’ndrangheta si sviluppa.
Una ’ndrangheta ormai ovunque...È diventata più forte perché riesce a mischiarsi a quei livelli sociali che solo apparentemente rappresentano la società buona. E c’è quindi difficoltà a capire chi rappresenta il bene o il male.
Ma non è solo responsabilità della politica.La criminalità organizzata e in particolare la ’ndrangheta ha raggiunto il livello superiore che è economia, finanza, mercato globale. Lo dimostra anche la nostra inchiesta con le società di Matacena che hanno dovuto cambiare fisionomia e trasferirsi altrove per non essere identificate. E dove è più difficile indagare. Così anche i tempi dell’inchiesta si allungano. Se avessimo la collaborazione dei settori economici i tempi si accorcerebbero e l’economia, oggi inquinata dal denaro illegale, avrebbe il vantaggio di pulirsi, tornando alle regole della domanda e dell’offerta.