Gli amanti del caffè potrebbero entrare in crisi. Con la crescente carenza di piante di caffè sono in aumento le contraffazioni che usano altre sostanze come
grano, orzo, frumento, soia e riso per diluire le miscele.
Secondo i ricercatori questi ingredienti aggiuntivi, anche se
non dannosi, servono a far aumentare i profitti ai produttori di
caffè macinato.
Per evitare questo è stato messo a punto da un
team, coordinato da Suzana Lucy Nixdorf dell'università statale
di Londrina in Brasile, un metodo estremamente preciso per
trovare rapidamente il caffè contenente semi indesiderati prima
che la bevanda raggiunga negozi e ristoranti. Il metodo per
identificare i caffè contraffatti è composto da analisi chimiche
e spettrometriche ed è stato presentato a San Francisco nel
corso dell'incontro nazionale della Società di Chimica
Americana.
Il sistema di identificazione si sta rivelando sempre più
importante anche alla luce della crescente scarsità in regioni,
come il Brasile, dove la siccità dello scorso gennaio e le
malattie delle piante hanno drasticamente tagliato le forniture
di caffè. La produzione che normalmente si aggira sui 55 milioni
di sacchi quest'anno arriverà a soli 45 milioni che significa
circa 42 miliardi di tazze di caffè in meno. "Con una fornitura
inferiore sul mercato, i prezzi aumentano, e di conseguenza
aumentano le frodi" dice la Nixdorf.
Inoltre, secondo uno studio condotto nel 2012 da un gruppo di
ricercatori inglesi del Royal Botanic Gardens, si stima che nel
2080, a causa dei cambiamenti climatici in corso, oltre il 70%
delle piante di caffè di tutto il pianeta potrebbero scomparire.
Il pericolo quindi di contraffazioni è grande ed il nuovo metodo
elaborato dai ricercatori brasiliani potrebbe garantire già da
ora, che la tazzina di caffè arrivi sulla nostra tavola senza
aver subito alterazioni.