mercoledì 7 febbraio 2024
Secondo Bruxelles la normativa non è conforme alle direttive, in particolare per quanto riguarda l'uso di pallini di piombo. Intanto l'Oipa denuncia: 12 morti durante l'ultima stagione venatoria.
Una manifestazione contro la caccia

Una manifestazione contro la caccia - Fotogramma

COMMENTA E CONDIVIDI

La Commissione europea ha deciso di avviare una doppia procedura di infrazione nei confronti dell'Italia a causa del mancato allineamento alle direttive Ue in materia di caccia. Bruxelles ha riscontrato che "diversi atti legislativi italiani non sono conformi alla legislazione dell'Ue", in particolare nei riguardi della direttiva uccelli e del regolamento Reach, che "limita l'uso di pallini contenenti piombo" per "proteggere gli uccelli acquatici, l'ambiente e la salute umana".

Nella lettera di messa in mora inviata a Roma, la Commissione europea evidenzia che, in violazione della direttiva uccelli, "la legislazione italiana conferisce alle Regioni il potere di autorizzare l'uccisione o la cattura di specie di fauna selvatica, anche nelle aree in cui la caccia è vietata, come le aree protette, e durante il periodo dell'anno in cui la caccia è vietata".
La legislazione italiana, rileva la Ue, non è inoltre conforme alle disposizioni del regolamento Reach sull'uso del piombo nelle munizioni.
Nella seconda procedura d'infrazione, l'Italia è accusata di non aver istituito un sistema di monitoraggio delle catture e uccisioni accidentali di specie protette, come il tursiope troncato e la tartaruga comune, entrambi rigorosamente protetti dalla direttiva Habitat. L'Italia non ha inoltre svolto ulteriori ricerche e non ha adottato misure di conservazione per garantire che le catture e le uccisioni accidentali non abbiano un significativo impatto negativo sulla popolazione delle specie protette.
L'Italia non ha altresi' adottato misure adeguate per evitare perturbazioni significative di diverse specie marine e di uccelli marini, quali la berta maggiore, la berta minore, l'uccello delle tempeste europeo e il marangone dal ciuffo nei siti Natura 2000 designati per la loro conservazione. Inoltre, l'Italia non ha monitorato lo stato di conservazione di diverse specie protette.
L'Italia adesso dispone di 2 mesi di tempo per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.
La decisione della Ue non è certo arrivata a sorpresa. Già ai primi di gennaio, il responsabile per la fauna selvatica dell'Oipa (Organizzazione internazionale per la protezione animali), Alessandro Piacenza, aveva lanciato un monito al governo: "Auspichiamo che i Ministeri vogliano mettere mano alla materia quanto prima per evitare la censura europea. Vanno riviste subito le norme che trasformano l'Italia in uno scenario da Far West dove i cacciatori possono intervenire sempre e ovunque, anche nei parchi e nelle aree urbane".

Dodici morti nell'ultima stagione.

L'Oipa ha reso noto anche i dati su morti e feriti registrati durante l'ultima stagione venatoria, raccolti dall'Associazione vittime della caccia (Avc): 12 morti e 56 feriti in totale, di cui 6 vittime e 22 i feriti tra i non cacciatori e 6 morti e 34 feriti tra i cacciatori.
"Ci sono vittime della caccia loro malgrado, sono estranee all'attività venatoria: si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato e non per colpa loro.- spiega Claudia Taccani, portavoce del presidente e avvocato responsabile dell'Ufficio legale Oipa - A questo c'è da aggiungere il danno alla fauna selvatica, che come organizzazione denunciamo sottolineando come vada tutelata sempre".

"Cosa fare? Noi siamo per vietare la caccia, ma mi rendo conto che in questo momento sia piuttosto difficile - continua Taccani - e quindi chiediamo un intervento da parte del legislatore per una regolamentazione e maggiori controlli per reprimere eventuali illeciti, come il fenomeno del bracconaggio ed evitare le vittime dell'attività venatoria. Da parte del legislatore serve un intervento più incisivo. E' necessaria una forte sensibilizzazione, è opportuno che vi sia un cambio di mentalità e che le persone si rendano conto dei pericoli di questa attività".



© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: