lunedì 15 dicembre 2014
Presentati i risultati della consultazione. Il ministro: «Un grande sucesso». Tra le sfide: precariato, integrazione e informatizzazione.
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207.000 partecipanti on line, 1.300.000 accessi al sito, 200.000 partecipanti ai dibattiti sul territorio, 6.000 e-mail ricevute e 45.000 commenti. 07.000 partecipanti on line, 1.300.000 accessi al sito, 200.000 partecipanti ai dibattiti sul territorio, 6.000 e-mail ricevute e 45.000 commenti. 07.000 partecipanti on line, 1.300.000 accessi al sito, 200.000 partecipanti ai dibattiti sul territorio, 6.000 e-mail ricevute e 45.000 commenti. 07.000 partecipanti on line, 1.300.000 accessi al sito, 200.000 partecipanti ai dibattiti sul territorio, 6.000 e-mail ricevute e 45.000 commenti. Sono alcun dei numeri registrati dalla campagna di ascolto 'La buona scuolà avviata dal Governo Renzi lo scorso 15 settembre per chiedere ai protagonisti reali del mondo della scuola quali fossero le misure a loro parere necessarie per fare una riforma complessiva del sistema. Dalla campagna è emerso che il 72% dei partecipanti vorrebbe un percorso diverso per l'abilitazione all'insegnamento, rafforzando le discipline di base e le lingue e il digitale e il nuovo concorso dovrebbe premiare la capacità di insegnare e la competenza disciplinare più che curriculum, titoli e pubblicazioni. I risultati della campagna sono stati presentati oggi al ministero dal ministro dell' Istruzione, Stefania Giannini. Tra le richieste, quella di modificare la retribuzione dell'insegnante, costruire dei percorsi di miglioramento e determinare il ruolo nella scuola. La crescita dello stipendio dovrebbe avvenire secondo il 14% solo per anzianità, per il 46% sulla base di un sistema misto e per il 35% solo per merito."Si dice che c'è un rinvio quando c'è una data fissata, ma in questo caso io non ne ho conoscenza: la data in cui arriveremo con un provvedimento si vedrà nelle prossime settimane". Così il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, parlando della riforma della scuola nel corso della presentazione di un protocollo d'intesa siglato con Telecom Italia per promuovere soluzioni a supporto della scuola digitale. "Non si tratta di un rinvio - ha sottolineato Giannini - ma di stabilire ora i tempi giusti.  La Buona Scuola è una delle priorità del 2015". La titolare del dicastero di viale Trastevere presenterà oggi pomeriggio alle 16,30 i risultati della consultazione durata due mesi sulle linee guida elaborate dal governo per arrivare a una riforma condivisa con il mondo della scuola. La consultazione pubblica su #labuonascuola, il documento lanciato a settembre per indicare le priorità del governo nel campo dell'istruzione, è durata due mesi, dal 15 settembre al 15 novembre, e ha coinvolto i cittadini sia on line, attraverso il sito www.labuonascuola.gov.it, sia off line con i dibattiti organizzati dal Miur (40 le tappe del tour) e dai cittadini (oltre 2.000). Precariato e integrazione le sfide della consultazione. Sabato scorso Il ministro Giannini, aveva anticipato alcuni dati sulla consultazione la Buona scuola, che saranno presentati lunedì al Miur: "dal confronto sono emerse alcune richieste, come ad esempio "sul tema dell'integrazione linguistica e culturale degli alunni stranieri: era rimasto un pò in ombra ma merita un'attenzione particolare a partire dalla rivisitazione delle classi di concorso". Il ministro ha sottolineato come la consultazione abbia coinvolto due milioni di persone: "è stata molto intensa e partecipata e i partiti, in particolare il Pd, hanno avuto un grande ruolo". Si è trattato di un lavoro "congiunto e condiviso - ha sottolineato Giannini - abbiamo dedicato tutte le energie necessarie perché il paese si mettesse a ripensare al modello educativo dei ragazzi". Tra le "parole chiave" delle linee guida, ha ricordato ancora Giannini, ci sono "la risoluzione di una magagna storica, cioè del precariato, il grande progetto di formazione per tutti gli insegnanti e un sistema di valutazione che sia comparabile a livello internazionale, che non serva a stilare graduatorie tra le scuole ma che individui punti di forza e di debolezza per il miglioramento continuo". Renzi e la carica dei mille esperti. Intanto anche il governo sembra essersi concentrato sulla scuola, uno dei temi simbolo per il premier Matteo Renzi. Il consiglio dei ministri venerdì ha approvato lo stanziamento di 64,1 mln di euro per il pagamento delle supplenze brevi ("gesto politico di grande rilevanza" lo definisce il sottosegretario Faraone), il premier sempre sabato, ha annunciato un "grande evento" sull'istruzione e una "carica dei mille" per entrare nel merito della riforma. Come se non bastasse, un emendamento del governo alla legge di stabilità ha previsto l'esclusione delle spese per l'edilizia scolastica dal patto di stabilità per province e città metropolitane, con uno stanziamento di 100 mln in due anni. Forte, quindi, l'attenzione dell'esecutivo, con Renzi che spiega: "il 22 febbraio, ad un anno dal giuramento del Governo, vorrei trascorrere la giornata con voi, con un grande appuntamento del Pd sulla scuola",  coinvolgendo mille persone che nei prossimi mesi dedichino un pò di tempo alla riforma. Non sarà facile ma entusiasmante".
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