venerdì 10 agosto 2012
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Non si alzano più le fiamme dalla discarica illegale di rifiuti speciali nella campagna nolana, domate dopo quasi 48 ore dai vigili del fuoco prima con l’acqua poi con la terra, ma le spire di fumo grigio e nero aleggiano ancora intorno e oltre il muro del sito e si sollevano verso il cielo e si spandono per chilometri: contengono diossina che il vento trasporta e che poi deposita sul terreno. Un odore acre e nauseabondo prende al naso e alla gola che a stento il fazzoletto premuto sulla bocca riesce a respingere. Un incendio di enormi proporzioni sulla montagna di rifiuti alta dodici metri nella discarica di 10mila metri quadri in via Novesche, strada periferica che congiunge Palma Campania, San Giuseppe Vesuviano e San Gennaro Vesuviano. Poco distante si allunga la statale 162 che porta ai paesi vesuviani. Dietro le fiamme c’è la camorra al servizio di imprenditori senza scrupoli che usano il fuoco per liberarsi a poco prezzo dei residui delle lavorazioni e contemporaneamente evadere le tasse.Siamo nell’area a Sudest di Napoli, ancora indicata come Piana Campana, nata dalla lava del Vesuvio – e molti paesi hanno il vulcano marchiato nel nome – e al tempo stesso ci troviamo in un angolo dell’ampia zona, tra Acerra, Nola e Marigliano, che gli studi scientifici hanno battezzato "Triangolo della Morte" perché decenni di sversamenti illegali, di rifiuti industriali, tossici e nocivi, hanno minato la salute della popolazione. La discarica illegale che per quasi due giorni ha lanciato fiamme e fumo racchiudeva tonnellate di carflat, pericolosissimo residuo dalla rottamazione di autovetture. Il carflat, o fluff, è la parte non metallica che rimane dopo i vari trattamenti di frantumazione di un veicolo. È costituito da frazioni di rifiuti – plastiche soprattutto – derivanti dalla rottamazione delle auto. Dal recupero dei veicoli si ottiene non più del 75% di metalli. Quindi un quarto rimane fluff, che rappresenta una delle emergenze nazionali dal punto di vista dello smaltimento dei rifiuti. È difficile da smaltire perché mancano gli impianti, i costi sono alti ed è molto tossico. Capita così che una parte, non piccola, del fluff scompaia misteriosamente per ricomparire nelle campagne intorno Marigliano, nell’area nolana. La discarica di Palma Campania è la conferma. Nel corso di troppi anni le discariche abusive di fluff nelle campagne nolane sono proliferate, segnalano i comitati Rifiutati.it e Cittàviva: collinette di rifiuti che si trasformano in fumarole di diossina. Il sito abusivo di Palma Campania era stato posto sotto sequestro dalla Procura di Nola. Ai sigilli sarebbe dovuta seguire la bonifica, ma non c’erano fondi e il tossico fluff è rimasto nel suo recinto fino all’altro ieri quando qualcuno ha appiccato il fuoco distruggendo i rifiuti e al tempo stesso le prove per risalire alle industrie che li avevano sversati illecitamente. Dopo il fuoco restano le ceneri, a loro volta residui speciali il cui smaltimento è costoso. Probabilmente, se si troveranno i soldi per la rimozione, finiranno nella discarica di Ferrandelle, nel Casertano, insieme ai rifiuti domestici, come autorizza, contro le norme europee, il decreto d’urgenza n. 90 del 23 maggio 2008, convertito in legge n. 123 del 14 luglio 2008.

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