martedì 8 luglio 2014
​Bossetti, accusato dell'omicidio della 13enne, interrogato per tre ore dal pm. I suoi legali: ha ribadito di essere innocente, chiederemo nuove analisi.
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E' ​durato circa tre ore l'interrogatorio in carcere di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore arrestato per l'omicidio di Yara Gambirasio. È stato lo stesso Bossetti a chiedere di essere interrogato dal pm Letizia Ruggeri per ribadire la sua innocenza e dare spiegazioni sulla presenza del suo dna sul corpo della giovane vittima. Il contenuto dell'interrogatorio è coperto dal segreto istruttorio, i legali dell'uomo hanno fatto sapere che verrà ripetuto l'esame del Dna trovato sul corpo della ragazza. A Bossetti gli inquirenti sono risaliti attraverso il padre naturale, morto da molti anni. "Questa è una indagine pazzesca e non possiamo credere di poterla smontare in una settimana" ha spiegato l'avvocato Claudio Salvagni, al termine dell'interrogatorio in cui Bossetti "ha risposto a tutte le domande". L'uomo non avrebbe chiamato in causa altre persone, almeno secondo quanto riferito dai legali. Bossetti avrebbe proposto invece, di concerto con gli avvocati, un'ipotesi alternativa a quella della procura per la presenza delle macchie di sangue sui vestiti di Yara Gambirasio. Le indiscrezioni circolate parlano di perdite di sangue (dal naso) presenti sugli attrezzi poi utilizzati dall'assassino per tagliare i vestini della ragazzina. Gli avvocati hanno spiegato che "Bossetti ha tenuto a chiarire una serie di aspetti relativi a illazioni uscite in queste settimane sulla stampa come per esempio relative all'eccessiva frequentazione di centri estetici e le sue assente, sempre smentite, durante il lavoro
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