I vigili del fuoco impegnati a Servigliano (Fermo) - Ansa
Una vicenda drammatica con un risvolto ancora più crudele. Una mamma salva da un incendio la piccola di casa, ma non riesce a soccorrere la più grande, che muore soffocata dal fumo: questo è ciò che appariva la tragedia avvenuta l'8 gennaio scorso a Servigliano, nel Fermano. Ma i carabinieri hanno indagato e hanno scoperto un'altra verità: la bimba di 6 anni sarebbe stata uccisa dalla mamma. Ne sono convinti gli inquirenti, coordinati dal pm Francesca Perlini, il gip del tribunale di Fermo, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere con l'accusa di omicidio volontario. La donna, di origini bulgare, ieri è stata prelevata dai carabinieri e trasferita in carcere.
LA PRIMA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Gli inquirenti mantengono il silenzio sulla vicenda, ma - da quanto si è appreso - secondo le indagini condotte dai vigili del fuoco e dai carabinieri sul rogo dell'appartamento al primo piano di un edificio alle porte del centro storico di Servigliano sarebbe stata la mamma ad appiccare le fiamme dopo aver ucciso la primogenita di quasi 7 anni e portando in salvo solo l'altra figlia di 5.
Dall'autopsia sul corpicino della bimba e dai rilievi dei vigili del fuoco sarebbero emerse prove inconfutabili, che hanno portato ad accusare la mamma. Il corpo della bimba si trova attualmente ancora presso l'obitorio dell'ospedale di Fermo a disposizione dell'autorità giudiziaria. La svolta nelle indagini già alla fine della scorsa settimana, quando carabinieri e assistenti sociali si sono recati nell'asilo frequentato dalla
sorellina per trasferirla in una residenza protetta, allertato soltanto il padre che, tra l'altro, al momento in cui è scoppiato l'incendio non era in casa.