Ancora un'aggressione da parte di un pitbull verso una bimba piccola. Dopo la tragedia di Eboli dove un bambino di pochi anni è stato ucciso da due pitbull, un'altra aggressione riapre il dibattito si cani pericolosi detenuti in casa. La piccola, due anni e mezzo, è in gravi condizioni all'ospedale Niguarda di Milano dopo essere stata azzannata da un pitbull mentre giocava con la gemellina (che è rimasta illesa) in un appartamento a Sesto San Giovanni, nell'immediato hinterland metropolitano. La bimba ferita è stata trasportata in codice rosso con l'elisoccorso nell'ospedale milanese e presenta profonde lesioni al volto e agli arti inferiori. Con lei, nello stesso nosocomio la zia, che le ha salvate chiudendole in una stanza, ed è rimasta a sua volta ferita dalla furia dell'animale.
Teatro dell'accaduto, una palazzina in via Picardi dove vivono madre, padre e le due gemelle, tutti salvadoregni. A rendere meno tragica la vicenda il coraggio della giovane di 24 anni che faceva da baby-sitter alle gemelline: prima ha lottato con l'animale, riportando delle lesioni alle mani, e poi, dopo aver rinchiuso le nipotine in una stanza, è corsa sul balcone scavalcando la ringhiera e arrampicandosi sulla tubatura del gas per non essere raggiunta dal pitbull che la inseguiva. Aggrappata chiedendo aiuto, in alcuni momenti ha anche accennato a gettarsi di sotto, dato che la casa è situata al primo piano, ma poi con l'arrivo dei Vigili de fuoco è stata tratta in salvo e portata in sicurezza a terra.
A rendere ancora più inspegabile il comportamento del cane, il fatto che all'arrivo degli agenti della Polizia Locale nell'appartamento era tornato tranquillo, senza dare alcun segno di agitazione nonostante quanto avesse fatto poco prima. I vigili lo hanno catturato e consegnato agli addetti del canile che lo hanno preso in consegna in attesa delle decisioni dell'autorità sanitaria. Le due sorelline erano ancora in bagno, una sanguinante, che urlava disperatamente, e l'altra che piangeva, ma senza alcuna ferita.
La bambina ferita una volta in ospedale è stata sottoposta a una delicata operazione di chirurgia pediatrica per cominciar a ridurre l'entità delle lesioni al volto, soprattutto nella parte bassa del viso, intorno al mento, e a una gamba: quest'ultima ferita, in particolare, estremamente profonda, preoccupa i sanitari. Probabilmente saranno necessari ulteriori interventi e una plastica ricostruttiva.
Quanto accaduto a Sesto ricorda la quanto accaduto il 22 aprile scorso ad Eboli, quando un bambino di soli 13 mesi, Francesco Pio D'Amaro, è stato ucciso da due pitbull che lo hanno assalito all'improvviso senza lasciagli scampo. I due animali, che erano stati portati in un canile, sono stati "rilasciati" e ora dovranno seguire un percorso di rieducazione che dovrebbe togliere loro ogni comportamento aggressivo, il corso sarà a carico dei proprietari. Questa decisione, che è stata accolta con favore dagli aninalisti, ha invece suscitato critiche da un'ampia parte dell'opinione pubblica.
L'aggressione di Sesto è destinata a riaprire il dibattito sui cani pericolosi. Lo scorso mese di agosto, il Ministero della Salute ha emanato una ordinanza con la quale si prorogano i contenuti dei precedenti provvedimenti in tema di "Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani". La lista delle razze pericolose non è più contenuta nell'ordinanza, ma restano fermi i capisaldi del provvedimento: dal patentino per il proprietario del cane all'assicurazione obbligatoria se l'animale è stato inserito nel cosiddetto "Registro dei cani morsicatori". In pratica, non esiste più un elenco di cani pericolosi perché appartenenti a una razza specifica ma vengono considerati i singoli comportamenti di ogni cane. L'ordinanza, inoltre, vieta l'addestramento di cani che ne esalti l'aggressività e qualsiasi operazione di selezione o di incrocio di cani con lo scopo di svilupparne l'attitudine ad aggredire.