venerdì 7 marzo 2014
​La passione che lega gli italiani al ciclismo valica anche i confini dello sport. Sempre di più usano le due ruote per svago. Il bike sharing deve ancora fare molta strada.
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Le due ruote sono sempre più amate. Traffico permettendo. La bicicletta supera ogni traguardo,non conosce età, epoche o mode. E la passione che lega gli italiani al ciclismo valica anche i confini dello sport. Ecco che ben l'83% di chi possiede una bici dichiara di salire in sella per "svago" e magari in compagnia di amici. Insomma quando scatta l'ora del tempo libero gli italiani sono pronti a pedalare. Anche se non manca di certo chi fa delle due ruote la sua attività agonistica D'altra parte c'è una tradizione nazionale da onorare. Basti pensare ai celeberrimi nomi di Coppi, Bartali, Nibali e Moser. Per non parlare di una delle corse più importanti, il Giro d'Italia. A fare il punto su usi e costumi della bicicletta è il rapporto realizzato dalla Link Campus University dal titolo "Il ciclismo tra percezione e comunicazione". Lo studio afferma che le due ruote sono per il 30,8% degli italiani sinonimo di "salute", mentre un'altra ampia fetta l'associa alla "natura" (il 20,4%). E spesso una stessa bici può raccontare storie diverse: gli italiani, complice anche la crisi, fanno ampio ricorso ai mercatini dell'usato, con il 35,8% che ne ha acquistata una di seconda mano. (Anche se spesso nel mercato si trovano le due ruote rubate. I furti di bici in Italia risultano in crescita - Ndr). Resta ancora di nicchia il bike sharing, che risulta essere stato utilizzato solo dall'8,7% del campione. Siamo un pò indietro anche sul fronte sicurezza, con circa la metà dei pedalatori coinvolti nell'indagine che afferma di non portare il caschetto. L'Indagine è stata presentata nella sede di Confindustria, dove ad aprire la discussione è stato il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi, che gioca un ruolo di primo piano anche nel mondo del ciclismo, come patron della Mapei, gestita da Squinzi tra il 1993 e il 2002. Si tratta, sottolinea, della "squadra che ha vinto di più nella storia". E avverte: "Puoi essere chiunque ma se non pedali arrivi ultimo". Per il numero uno di Viale dell'Astronomia la bici "non è solo uno sport, ma è una passione vera", che comporta anche "sacrificio e dedizione". Il presidente della Federazione ciclistica italiana, Renato Di Rocco, sottolinea quindi come si tratti di uno sport che "nonostante tutte le tempeste", in primis il doping, "ha saputo rigenerarsi ed espandersi nel mondo mantenendo alti indici di popolarità".
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