venerdì 10 giugno 2011
Cinque libri e 131 articoli per il Codice antimafia approvato dal Consiglio dei ministri, che ora passa all'esame del parlamento. Berlusconi ha parlato del caso Battisti, dei referendum («Non andrò a votare»), della riforma del fisco («Pronta entro l'estate»).
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"Cinque libri e 131 articoli". È così composto il Codice antimafia che ha ottenuto il via libera dal Consiglio dei ministri, come spiegato dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al termine della riunione del Cdm. "Si tratta - ha detto - di mettere insieme tutte le norme che si sono accumulate negli ultimi anni". Il Codice è il secondo di "due decreti attuativi importanti di deleghe che ci aveva concesso il Parlamento: la riforma del processo civile e il Codice antimafia".Il nuovo Codice passa ora all'esame delle Camere e il ministro dell'Interno Maroni ha invitato il Parlamento a "fare uno sforzo" perchè lo approvi "entro l'estate"In conferenza stampa ha preso la parola anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano. "Si tratta di uno strumento agile e snello per tutti gli operatori del diritto che vorranno contrastare la mafia in modo efficace. Noi facciamo fatti e non parole". Per Alfano, il via libera al codice Antimafia rappresenta "il completamento della strategia del nostro governo fin dal suo insediamento: nel maggio 2008, a Napoli, esordimmo con il primo pacchetto di contrasto alla criminalità organizzata". Nel 2010 con il Consiglio dei ministri a Reggio Calabria, ha proseguito il Guardasigilli, "abbiamo completato l'opera sostituendo le chiacchiere con tre direttrici di marcia: arresto dei latitanti, carcere duro, aggressione ai patrimoni criminali". Poi Berlusconi ha parlato a ruota libero di moltissimi altri argomenti: sui referendum ha detto che non andrà a votare; su Battisti che è stato "ferito il nostro senso di giustizia"; sulla riforma del fisco che la legge delega si farà entro l'estate; che sempre entro l'estate si farà "una manovrina di manutenzione dei conti per l'anno in corso da circa 3 miliardi di euro". Il capo del governo ha smentito tensioni all'interno del Pdl e ha detto che Alfano sarà ministro fino alla nomina del suo successore, tra l'1 e il 4 luglio. La sinistra, ha proseguito il premier, "non è degna di reggere il Paese". Infine, sul trasferimento dei ministeri al Nord, chiesto dalla Lega Nord, ha confermato che si tratta di uffici di rappresentanza.
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