La Commissione europea «non ha nessuna competenza ad intervenire sulla questione bilaterale fra Brasile e Italia». Così il portavoce del commissario Ue alla giustizia, Jacques Barrot, ha risposto ad una domanda sulla lettera inviata allo stesso Barrot dal ministro degli Affari europei, Andrea Ronchi, con la quale sollecita una presa di posizione della Commissione europea nel caso della mancata estradizione dell'ex terrorista Cesare Battisti.
La lettera. «L'Europa sempre più autorevole e fortemente impegnata a tutela dei diritti dell'uomo, non può mancare di far sentire la propria voce a sostegno delle ragioni di uno Stato membro e a difesa della propria immagine». È quanto aveva scritto il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi, nella lettera di richiesta di aiuto sul caso dell'ex terrorista Cesare Battisti, indirizzata a Jacques Barrot, vice presidente della Commissione europea e commissario per la Giustizia. A proposito del fatto che il Brasile ha considerato Battisti un rifugiato politico e non concede, quindi, l'estradizione al nostro Paese, Ronchi osservava: «Attaccare l'Italia, Paese fondatore dell'Unione europea, vuol dire attaccare l'Europa che è una comunità di diritto basata sul rispetto della persona umana». Ronchi, infine, chiedeva l'aiuto delle istituzioni europee ad ottenere l'estradizione di Battisti, «anche per rispetto delle vittime del terrorismo, delle loro famiglie e per garantire, attraverso la certezza della pena, il senso del nostro comune impegno contro ogni forma eversiva».
La Russa: «No all'amichevole tra le nazionali di calcio». «La partita amichevole Italia-Brasile? Non si dovrebbe giocare, dice il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, perché «in questo momento non mi pare il caso di fare nulla di amichevole» con il Brasile, «che fa circolare impunemente e liberamente sulle spiagge di Rio un terrorista assassino». Immediata la replica della Federcalcio: l'organizzazione della partita amichevole del 10 febbraio tra Italia e Brasile, che siterrà all'Emirates Stadium di Londra, «prosegue con serenità». Lo ha detto il presidente della Figc, Giancarlo Abete.
Battisti: «Reazione esagerata dell'Italia, io non ho mai ammazzato nessuno». Ci sarebbero i servizi segreti francesi dietro la fuga di Cesare Battisti in Brasile. È lui stesso ad affermarlo in una intervista alla rivista brasiliana
Istoe nella quale assicura anche di non aver mai «ammazzato nessuno» e definisce «esagerata» la reazione dell'Italia alla decisione di Brasilia di riconoscergli lo status di rifugiato. «L'idea della mia fuga in Brasile - dice Battisti - è stata di un membro dei servizi segreti francesi». E racconta di essere andato in auto dalla Francia alla Spagna e poi in Portogallo. Da Lisbona è andato all'Isola di Madeira e in nave ha raggiunto le Canarie, dove ha preso un aereo per Capo Verde e poi per Fortaleza. «Io sinceramente - dice, parlando della decisione italiana di ritirare l'ambasciatore e ricorrere alle vie legali - non credo che tutto questo stia succedendo per me. È enorme. È esagerato... Io non sono questa persona così importante. Sono uno delle migliaia di militanti italiani degli anni '70». «Io - assicura poi - non ho mai ammazzato nessuno. Io mai sono stato un militante militare in nessuna organizzazione. Uscii dai Proletari Armati per il Comunismo nel maggio del 1978, dopo la morte di Aldo Moro».