Un'immagine dall'archivio Siciliani
«La Chiesa di Bologna ha appreso con sconcerto che al centro estivo di una scuola dell’infanzia di Casalecchio di Reno è stato presentato l’evento del Gay pride a bambini in una fascia di età delicata come quella prescolare. Un tema così complesso meriterebbe di essere affrontato con maggiori cautele e sicuramente con il coinvolgimento pieno delle famiglie, prime responsabili dell’educazione dei figli».
È quanto scritto nell’editoriale del numero in edicola oggi di Bologna Sette, settimanale dell’Arcidiocesi di Bologna, che riflette la posizione della Curia bolognese sulla vicenda della festa per il Gay pride in un campo estivo di Bologna. «Immaginiamo – scrive la diocesi – che i genitori dei bambini non avessero dato mandato alle educatrici di affrontare queste tematiche. L’effetto di questa arbitraria iniziativa ha scatenato contrapposizioni e strumentalizzazioni che non giovano alla costruzione di un clima sereno di reciproca fiducia tra la scuola e i genitori. Interpretiamo come un gesto che va nella direzione di un dialogo positivo le scuse presentate dall’ente educatore. Poiché siamo consapevoli della complessità del cammino di crescita dei nostri figli, questo ci sta a cuore. Tutto ciò può avvenire in una stretta alleanza educativa tra scuola e famiglia».