Invece del tintinnio delle slot machine, al bar "Civico 131" della centrale via Perini, ieri è risuonato per tutto il giorno il rollìo delle palline del calciobalilla. A inaugurare il torneo dell’innocuo gioco, recupero simbolico per frenare la diffusione dell’azzardo, è stata una partita che opponeva allegramente due studenti (fascia sociale fra le più insidiate, soprattutto on line) contro Ivan Fontana, primo barista trentino premiato con un apposito marchio provinciale nell’ambito del 19° Slot Mob promosso in tutt’Italia. «Mi piace lo slogan di quest’iniziativa nazionale – commentava il barista, senza lasciare la manopola del calcetto –, è vero che un bar senza slot ha più spazio per le per- sone. Io stesso, dopo aver sostituito due anni fa le macchinette con altri tavolini, ho guadagnato qualche cliente. Certo, ne ho perso tanti che si fermavano qui ore a giocae, ma era troppo triste assistere alla loro rovina». In coppia con il barista smanettava il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti («mi sembra di assistere ad una tassa sulla povertà»), a rappresentare l’Alleanza trentina per la prevenzione delle ludopatie che raccoglie una quindicina di enti, fra i quali l’Arcidiocesi, la Cooperazione e alcuni Comuni: «Non si tratta di condannare chi tiene le slot, ma di premiare con un marchio virtuoso i locali che rimuovono le slot o che vorrebbero farlo», è stata la motivazione degli studenti dell’Istituto Arti Grafiche Artigianelli che hanno realizzato il marchio consegnato nel pomeriggio al coraggioso barista di via Perini dal sindaco di Trento, Alessandro Andreatta: «Auspico di poterne consegnare tanti altri marchi come segni concreti per tanti altri cittadini che devono conoscere questi comportamenti virtuosi». A proposito, il Forum trentino delle Associazioni Familiari sta monitorando l’applicazione delle fresca legge provinciale che toglie le agevolazioni Irap agli esercizi con slot. In Trentino Alto Adige si spende ogni anno nel gioco d’azzardo 1 miliardo e 460 milioni: solo in Trentino i malati in cura sono attualemente 108. Fra le idee più originali spuntate dallo Slot Mob trentino c’è l’applicazione ideata da un ricercatore trentino, Maurizio Napolitano, che riporta la mappa degli 'slot invaders', la distribuzione sul territorio degli esercizi con macchinette. L’economista Luigino Bruni, fra i promotori degli Slot Mob a livello nazionale, ha sottolineato a Trento la dimensione «sussidiaria, dal basso», di questa mobilitazione che nell’arco di un anno raggiungerà l’obiettivo di toccare ben 100 città: «Di tappa in tappa – ha detto – è possibile smascherare l’azione strutturale di società multinazionali che con la complicità dello Stato, unico detentore del controllo delle licenze, lucrano profitto dalle tasche di singole persone, spesso fra le più deboli o in difficoltà economica».Per il Gruppo interparlamentare contro il gioco d’azzardo è intervenuto a Trento Mario Sberna: «Va affidata ai Comuni la normativa del settore, attraverso incentivi che premino gli esercizi virtuosi».