A scatenare la polemica, due mesi fa, erano stati i copriruota delle bici comunali con l’insegna della sala scommesse. A sponsorizzare il servizio ToBike, le biciclette pubbliche a disposizione di torinesi e turisti, era stata la Sisal, inaugurata un anno fa nel nuovo quartiere residenziale di Spina 3, che ha anche realizzato una postazione di bici a proprie spese. Affiche e gadget avevano scatenato uno sciame di polemiche. Ora il Comune del capoluogo piemontese corre ai ripari. Con una mozione approvata lunedì, infatti, s’impegna a «rifiutare categoricamente le sponsorizzazioni in qualsiasi ambito e settore che incentivino la popolazione al gioco d’azzardo». La mozione ha ottenuto 24 consensi, tre voti contrari e quattro astensioni. «Ci sembrava un paradosso - spiega Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega, che ha presentato la mozione - che un’amministrazione impegnata nella lotta alla dipendenza da gioco facesse pubblicità alle sale scommesse». Il paletto "etico" agli sponsor arriva a una settimana dalla discussione, in Comune, sui regolamenti e i bandi per le sponsorizzazioni. Due mesi fa, all’inaugurazione della postazione di biciclette pagata dalla Sisal, l’assessore comunale Enzo Lavolta aveva lodato «la collaborazione tra pubblico e privato». Ora la musica è cambiata. «Occorre rivedere gli sponsor – spiega il presidente del consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris – perché l’amministrazione non può appoggiare un palliativo della disperazione come il gioco, che genera dipendenza». Lo stesso Lavolta precisa, però, che la mozione non ha effetti sul ToBike. Quest’ultimo, infatti, è un servizio dato in concessione all’azienda Comunicare e la sua sostenibilità economica si basa proprio sulla pubblicità. La mozione interessa piuttosto le partecipate del Comune, dal trasporto pubblico gestito dalla società Gtt agli impianti sportivi, come lo stadio comunale. Il ToBike non ha le mani legate, ma Lavolta annuncia: «Ho provveduto a un nuovo disciplinare, che chiede che tutte le sponsorizzazioni del servizio bici vengano sottoposte al vaglio del Comune». In questo modo, anche sul bike-sharing l’ultima parola spetterà d’ora in poi a Palazzo Civico. In Piemonte, i pazienti affetti da ludopatia grave, presi in carico dal sistema sanitario regionale, sono passati da 166 nel 2005 a 821 nel 2010, il 3,5% dei pazienti totali affetti da dipendenze. La Regione, già durante il mandato di Mercedes Bresso, ha contrastato il gioco, anche istituzionalizzando il lavoro delle Asl e dei Sert. Un progetto di sensibilizzazione per gli studenti piemontesi è stato annunciato nei giorni scorsi dall’assessore regionale Alberto Cirio.E anche Pavia continua la sua battaglia contro il gioco d’azzardo inaugurando una serie di regole più severe per aprire nuove sale giochi e installare slot-machine nei locali pubblici. Lo stabilisce il regolamento approvato dal consiglio comunale - con il voto favorevole della maggioranza di centro-destra e l’astensione della minoranza - che impone una distanza minima per le nuove sale giochi da luoghi sensibili come le scuole, i centri di culto e le istituzioni socio-sanitarie.