Una marcia contro il gioco d'azzardo a Trento (Foto di Gianni Zotta)
È nuovo record per l’azzardo in Italia. Quest’anno gli italiani hanno “giocato” ben 95 miliardi di euro: 260 milioni al giorno, 3.012 euro al secondo. Malgrado crisi e problemi economici, o forse proprio per questo, c’è stato un aumento di 7 miliardi, l’8% in più rispetto agli 88 miliardi spesi nel 2015.
Una cifra da primato per “azzardopoli”. Il precedente record, infatti, era di 88,5 miliardi e risale al 2012. Poi la raccolta complessiva dei “giochi” era scesa a 84,7 miliardi nel 2013 e 84,5 nel 2014. Quindi la risalita nel 2015 e il record assoluto di quest’anno che è esattamente il doppio del 2008 quando si arrivò a 47,5 miliardi e sei volte del 1998 quando gli italiani spesero 24.244 miliardi di lire, pari a 15,8 miliardi di euro. Ed è record anche per le tasse incassate dallo Stato, ben 18,5 miliardi di euro, con un aumento, secondo l’elaborazione dell’agenzia specializzata Agipronews, del 24% rispetto agli 8 miliardi del 2015.
Un incremento che ha riguardato soprattutto slot e Vlt che da sole versano 5,85 miliardi, ed è stato provocato soprattutto dal sensibile aumento della tassazione previsto dalla Legge di stabilità 2016, in vigore dal 1 gennaio scorso. E questo spiega anche la continua proroga della riduzione delle “macchinette”, decisa anch’essa nella passata manovra economica e ancora non realizzata.
Ma dove hanno speso di più gli italiani? Proprio nelle “macchinette”. In slot e Vlt sono è infatti finito il 51,6% del totale, cioè 49,1 miliardi, un fiume di monete inserito in queste “mangiasoldi”, un’infinita serie di tasti premuti. Nello specifico nelle slot sono finiti 26,3 miliardi (+1,3%), mentre nelle Vlt, dove si può spendere di più, 22,8 miliardi (+2,7%).
Incrementi modesti ma i dati sono preoccupanti, soprattutto perché queste modalità di azzardo, malgrado gli interventi regolatori dei comuni, restano fortissime e soprattutto le Vlt, molto più a rischio sia per i giocatori patologici che per i fenomeni di riciclaggio da parte delle mafie, come denunciato recentemente da Banca d’Italia, Guardia di Finanza, Commissione antimafia, e Procura nazionale antimafia. Ma altri settori dell’azzardo vanno ancora meglio. La crescita maggiore è arrivata infatti dal Superenalotto che con 1,6 miliardi, cresce del 52% rispetto al miliardo del 2015. Effetto della lunga attesa del 6, arrivato alla fine a 163 milioni vinti in provincia di Vibo Valentia.
L’illusione che ogni giorno senza 6 aumentassero le probabilità di vittoria e lo specchietto per le allodole del jackpot in aumento. Ma è tutto il settore a galoppare. In particolare l’azzardo on line, fenomeno che, tra chi si occupa di giocatori patologici, desta ancor più preoccupazione . Così le scommesse sportive sono arrivate a 7,5 miliardi di euro, con un incremento del 34%. E ricordiamo che proprio quest’anno le scommesse on line hanno superato quelle in agenzia.
Una preferenza confermata dalla spesa in netta crescita anche dei giochi on line da casinò, saliti a 15,6 miliardi di euro (+19%). Ma anche i “giochi” più vecchi segnano un anno favorevole. Così il Lotto che con quasi 8 miliardi di euro fa aumentare la raccolta dell’11%.