Incastrati dalle immagini di una videocamera i due anarchici che lo scorso 7 maggio hanno sparato (ferendo gravemente alle gambe) l'amministratore delegato di "Ansaldo nucleare", Roberto Adinolfi.I carabinieri del Ros e la Digos di Genova, nell'ambito di una vasta operazione contro la Federazione anarchica informale (Fai) hanno fermato a Torino i due presunti responsabili dell'agguato: Nicola Gai e Alfredo Cospito, rispettivamente di 35 e 45 anni, accusati di attentato con finalità di terrorismo, lesioni aggravate con finalità di terrorismo e porto abusivo d'arma. Secondo gli investigatori i due - appartenenti all'area anarco insurrezionalista - si apprestavano a lasciare l'Italia. Per gli stessi reati è indagata nello stesso fascicolo la compagna di Cospito. Perquisizioni e sequestri sono stati condotti nel capoluogo piemontese e in un paesino dell'appennino pistoiese.Sarebbero state le immagini registrate da telecamere di sorveglianza di due negozi e alcune intercettazioni telefoniche a incastrare i due: i due uomini sono stati filmati mentre si allontanavano da via Montello, luogo dove era avvenuta la gambizzazione. Determinante anche l'analisi del comunicato di rivendicazione recapitato al "Corriere della Sera" a Milano. E Cospito è stato identificato anche come autore di alcuni articoli pubblicati sulla rivista di area anarchica 'KNO2'. «Questi due soggetti hanno agito in modo isolato. Questo è lo stato attuale delle cose», ha spiegato in conferenza stampa il procuratore di Genova Michele Di Lecce: «È stata una scelta forte della procura di non contestare loro il reato associativo». «Adinolfi era nel mirino di certi gruppi anarchici dal 2009», ha ricordato il procuratore aggiunto del capoluogo ligure, Nicola Piacente, titolare assieme al pm Silvio Franz dell'inchiesta. «Nessuna contiguità», invece, traGai, Cospito e il movimento no Tav, ha assicurato il procuratore di Torino Giancarlo Caselli. Il premier Mario Monti ha espresso il suo «apprezzamento» al ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri per il blitz.Blitz definito dalla stessa Cancellieri «un successo di alto livello conseguito attraverso una complessa e articolata attività di indagine svolta da un gruppo investigativo costituito ad hoc che ha lavorato in stretto contatto con la magistratura". L'AGGUATO.L'amministratore delegato di "Ansaldo Nucleare", Roberto Adinolfi, 54 anni, venne colpito sotto casa sua a Genova il 7 maggio scorso, poco dopo le 8 del mattino. Un commando di due uomini lo attese in strada e gli sparò a bruciapelo un colpo di pistola ad un ginocchio che gli procurò la frattura della tibia. Poi i due fuggirono in moto.La moto fu ritrovata poco dopo, non lontano dalla stazione ferroviaria di Brignole. L'arma utilizzata nell'attentato era una Tokarev calibro 7.62, in uso alle forze armate dei Paesi dell'Est. L'attentato è stato rivendicato quattro giorni dopo, l'11 maggio, dalla Federazione anarchico informale (Fai) con un comunicato spedito da Genova alla sede del Corriere della Sera in via Solferino a Milano. «Abbiamo azzoppato Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell'atomo» era scritto nel testo, firmato "Cellula Olga" in riferimento a Olga Ekonomidou, membro del movimento di 'Cospirazione delle cellule di fuoco/Fai-Frì (Fronte Rivoluzionario Internazionale). La donna era stata arrestata lo scorso 4 gennaio.
Sono stati incastrati dalle immagini di una videocamera i due anarco-insurrezionalisti che il 7 maggio scorso avevano gambizzato Roberto Adinolfi, amministratore delegato di "Ansaldo nucleare". Gli inquirenti: «Era nel mirino dal 2009».
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