Il dirigente dell'ufficio postale del Senato arrestato per spaccio, Orlando Ranaldi, ritirava la droga assieme ad altri complici a Roma, rifornendosi da un boss albanese. Poi la vendeva nell'hinterland per conto dell'organizzazione. E' quanto emerso dall'operazione dei carabinieri di Valmontone, che ha messo in luce un'alleanza italo-albanese per il rifornimento e lo spaccio di cocaina nel territorio della provincia a sud della Capitale. A seguito dell'operazione, che ha portato complessivamente all'arresto di tre cittadini albanesi e sette italiani, sei persone sono finite in carcere e quattro agli arresti domiciliari. Sono tuttora in corso decine di perquisizioni nei confronti di altre persone, possibili complici della banda. Durante l'attività di indagine, che è durata circa sette mesi, erano state arrestate diverse persone in flagranza di reato e sequestrata cocaina per centinaia di dosi.
Stupore e incredulita': queste le prime reazioni dei senatori nell'apprendere la notizia dell'arresto del direttore delle Poste del Senato. ''Siamo esterrefatti anche se non è un dipendente del Senato ma è stato mandato dalle Poste a lavorare qui''. Questo e' il commento del questore Paolo Franco della Lega Nord mentre un altro questore Benedetto Adragna del Pd si limita a dire ''ho preso visione''. Analoga reazione da parte del vice segretario generale del Senato Nicola Benedizione avvicinato dai giornalisti mentre usciva dalla buvette. Piu' loquace il capogruppo dell'Idv, Felice Belisario: spero almeno che non abbia spacciato all'interno del Senato''. Il senatore di Coesione nazionale Giuseppe Menardi dopo aver mostrato incredulita' allargando le braccia commenta: ''Ogni giorno peggio, ditemi una cosa assurda e domani si avverera'''.