martedì 18 novembre 2014
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​"Stato, Regioni e Comuni smettano di farsi una sciocca concorrenza e cooperino per cambiare le regole di governo del territorio sospendendo la prassi di concepire leggi settoriali", mentre occorre dotarsi di "un programma nazionale di rigenerazione dei territori" e di "una legge (diversa da quella in discussione in Parlamento), che integri il progressivo azzeramento del consumo di suolo con la trasformazione e il riuso delle città". L'ammonimento arriva dal Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, che chiede sia tracciato "un cerchio rosso" intorno alle aree urbanizzate. Quello che sta fuori non deve essere più lottizzato, ma nemmeno abbandonato: il suolo agricolo e verde deve essere abitato e curato, lo spazio della città all'interno del cerchio rosso, deve essere, invece, rigenerato, perché anch'esso, come dimostrano le atlantidi di questi giorni, è fragile e pericoloso. A giudizio dei professionisti, "le regole e le forme tradizionali dell'urbanistica non servono più. La città, il mercato, gli inquinamenti e la natura si evolvono troppo rapidamente per le ingegnerie normative ed i piani regolatori "conformativi", che sono già vecchi quando vengono approvati", termina la nota dell'ordine degli architetti.
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