Succede anche a Roma e in altri capoluoghi, ma la metropoli dell’Expo ha una marcia in più, complici eventi “diffusi” come il Fuorisalone nella settimana del design. Così le api negozio diventano sempre più un brand. Se le api dedicate all’abbigliamento da donna hanno fatto capolino già da alcuni anni (Malandra, Sobimilla), recentissima è straBerry, l’ape car che rivela al suo interno profumatissimi cestini di fragole, more e mirtilli coltivati raccolte in giornata nelle campagne alle porte di Milano (Cassina de’Pecchi) con tecniche sostenibili. Sul versante dello "street food" la strada è già insita nel nome, ma la tentazione di innovare e raggiungere il pubblico è forte anche per le attività strutturate (come una grande catena di "bakery" e diverse ditte di gelato che rispolverano una versione aggiornata dell'antico carretto), o imprenditori “emigranti”, come LùBar che dalla riserva siracusana di Vendicari porta a Milano gli arancini preparati con materie prime siciliane doc. Infine c’è l’ape “attaccabottone”: una collezione di t shirt con un’idea forte e semplice: «Tornare a parlare, ora». E difatti ogni maglietta “dice” qualcosa. Spesso provocando: una frase è l’esatto contrario dello spirito di chi si mette in gioco a bordo di un’ape car: «Se stavo a casa era meglio».
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