Cura e persona. Le due parole chiave restano ancora queste perché nell'assistenza e nella didattica come pure nella ricerca non si dimentichi la missione che il fondatore, padre Agostino Gemelli, ipotizzò per l'ospedale e l'università. L'apertura dell'anno accademico dell'università Cattolica di Roma è l'occasione per fare il punto sull'eccellenza della ricerca e della medicina che in questo centro si fa da tempo, ma anche per ricordare le difficoltà quotidiane come lo scarto di costi tra le cure innovative che si fanno all'interno del Policlinico e i rimborsi statali.
A garantire il suo appoggio anche il premier Giuseppe Conte, presente all'evento insieme al ministro della Salute Giulia Grillo. «Come governo vi assicuro che faremo il massimo per garantire il diritto alla salute, per adottare misure concrete - penso alle liste di attesa assolutamente da abbreviare -per garantire l'accesso alle cure a tutti - sottolinea il premier e per fare in modo che da Nord a Sud sia garantito l'uniformità dei livelli essenziali di assistenza. Nessun taglio, noi investiamo su sanità, ricerca e innovazione tecnologica». Perciò l'augurio all’ateneo di «continuare a preservare la sua specificità, ma soprattutto di essere ‘laica’, cioè orientata ad un dialogo continuo e responsabile con il mondo».
Poco prima era stato il rettore Franco Anelli a spiegare successi e questioni aperte nel corso dell'ultimo anno, ricordando che «il nostro Policlinico ha sempre operato nell’ambito del servizio sanitario pubblico, e intende continuare ad assicurare il proprio contributo ad un sistema assistenziale che costituisce un valore prezioso, senza eguali al mondo per la sintesi di qualità ed estensione dell’offerta, e che va difeso con ogni energia». In più il responsabile dell'università si è detto disponibile a discutere una apertura del numero degli iscritti alla facoltà di Medicina, basta che non sia una apertura indiscriminata.
La cerimonia di apertura dell'anno accademico è stata preceduta da una celebrazione eucaristica presieduta dal sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede, monsignor Edgar Pena Parra, che ha ricordato come la cattolicità non è un'etichetta ma un dono e un impegno che chiama in causa tutti, e dall'assistente ecclesiastico dell'ateneo monsignor Claudio Giuliodori, per cui «coniugare innovazione scientifica e solidarietà umana è la sfida che ogni giorno affrontiamo sia nella formazione dei nuovi medici sia nell’attività assistenziale».