martedì 1 gennaio 2019
Ennesimo rogo nella baraccopoli calabrese. Un mese fa il rogo che costò la vita al 18enne Suruwa Jaithe
Altro incendio nella tendopoli di San Ferdinando
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Nella tendopoli/baraccopoli di San Ferdinando il 2018 si è chiuso così come era cominciato. Con un incendio. Le fiamme attorno alle 20 di ieri sono partite dalla solita zona più esterna dell'insediamento. Non è ancora chiaro se innescate da un mucchio di rifiuti che come al solito circondano le baracche o proprio da una baracca.

Malgrado il rapido intervento dei vigili del fuoco del presidio fisso sono andate distrutte una quindicina di baracche e oltre cento immigrati hanno perso tutto, riparo, i pochi effetti personali, i documenti. Per fortuna c'è solo un ragazzo ferito nella fuga che ha dovuto ricorrere alle cure dell'ospedale di Polistena. Una situazione sempre più drammatica. Nel 2018 sono stati ben tre gli incendi. Nel primo, il 27 gennaio, che aveva distrutto gran parte delle baracche, era morta la giovane nigeriana Becky Moses. Appena un mese fa, il 2 dicembre, sono bruciate solo due baracche. In una venne trovato morto Suruwa Jaiteh, appena 18 anni, del Gambia.

Altri tre incendi, solo con feriti ma con centinaia di baracche incenerite, c'erano stati il 20 aprile e il 7 dicembre 2016, e il 2 luglio 2017. Dopo quest'ultimo era stato accelerato il trasferimento nella nuova e efficiente tendopoli. Ma non è bastata, meno di 500 posti. La baraccopoli come dopo ogni incendio è rinata dalle sue ceneri e ora ospita come ogni anno più di duemila persone in condizioni indegne. In questi giorni oltretutto con tanto fango.

A pochi giorni dall'ottavo anniversario della rivolta del 7 gennaio 2010 dei braccianti immigrati contro violenze e sfruttamento quasi nulla è cambiato. Ieri sera alcune comunità africane avevano organizzato delle feste per passare insieme il Capodanno. Poi le fiamme hanno riportato alla drammatica realtà.





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