Ancora sbarchi, oltre duemila nelle ultime 48 ore e l'accoglienza dei migranti si fa sempre più problematica. Pieni i centri siciliani, voli charter stanno distribuendo i nuovi arrivati in diverse province del Paese, ma crescono le proteste della cittadinanza. L'Anci parla di "enormi problemi" creati dai flussi, chiedendo al ministro dell'Interno di intervenire. E al Viminale prende corpo l'ipotesi di un piano di accoglienza per 50mila, sul modello di quello attuato nel 2011, l'anno record degli sbarchi per le primavere arabe e la crisi libica. Nel 2014 ci si sta avvicinando ormai a quota 30mila arrivi.La cronaca è ormai un bollettino quotidiano di centinaia e centinaia di stranieri soccorsi dalle navi della missione Mare Nostrum su imbarcazioni sempre più fatiscenti. Oggi è arrivata ad Augusta una nave della Marina Militare con 1.170 migranti (oltre 200 minori non accompagnati), mentre un'altra con 358 a bordo (tra cui due donne incinte, di cui una al nono mese di gravidanza) è stata fatta attraccare al porto di Palermo, dato che i centri di accoglienza di Pozzallo sono pieni. Ad accoglierli sul molo tra gli altri il cardinale Paolo Romeo. Due presunti scafisti sono stati arrestati.La Regione Sicilia ha chiesto a 65 istituti pubblici di assistenza e beneficienza (Ipab) di mettere a disposizione le proprie strutture per accogliere i migranti che sbarcano sull'isola. Per ora il Dipartimento libertà civili ed immigrazione dell'Interno sta gestendo la distribuzione degli stranieri, insieme alla rete delle prefetture, che stanno assegnando una cinquantina di ospiti ad ogni provincia. Ma, come ha sottolineato nei giorni scorsi il direttore centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere, Giovanni Pinto, "il sistema di accoglienza è al collasso, non abbiamo più luoghi dove portarli e le popolazioni locali sono indispettite dal continuo arrivo di stranieri". Del disagio degli enti locali si fa portavoce il delegato nazionale Sicurezza, Immigrazione e Legalità dell'Anci, nonché sindaco di Modena, Giorgio Pighi. "Il ministero dell'Interno - lamenta - dice: 'Ho mille profughi da sistemarè e si muove in maniera quasi autoritativa, 50 a provincia. In questo modo, senza concertazione con Regioni e Comuni, ci mette in difficoltà". Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ha scritto al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, per chiedere che "Chieti sia esclusa dalle città ospitanti i migranti, per oggettiva impossibilità di riceverli".