Non c'è stata nessuna trattativa con gli ultrà, linea dura con i violenti e un appello ai club a collaborare per un calcio pulitio. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha riferito oggi alla Camera sul gravi incidenti alla stadio Olimpico di Roma, sabato scorso in occasione della finale di CoppaItalia. Un'informativa urgente per mettere a tacere le polemiche, "sono anche indignato per i tentativi
di strumentalizzare i fatti accaduti, la cui gravità non è mai stata minimizzata" ha commentato, e assicurare che le istituzioni e le forze dell'ordine hanno agito senza alcun condizionamento da parte dei tifosi violenti. "La sequenza dei fatti all'Olimpico con l'atteggiamento di De Tommaso (più noto come Genny a' carogna) tracotante con la vergognosa scritta sulla maglietta ha fatto nascere il dubbio - ha detto Alfano - che la partita si sia svolta dopo l'assenso di De Tommaso. In realtà
nessuna trattativa c'è stata,la partita si sarebbe svolta comunque anche per scongiurare rischi da deflusso".
I provvedimenti per arginare la violenza negli stadi, ha assicurato il ministro, non saranno presi in base "all'emotività del momento". Nel corso dell'informativa alla Camera Alfano ha ribadito che l'obiettivo è quello di "affinare gli strumenti di contrasto" attraverso l'ampliamento dei reati per i quali è possibile applicare il Daspo e inasprendo le sanzioni. Dal ministro è arrivato un appello alle società sportive a fare la propria parte: "alla definizione delle misure più idonee per restituire gli stadi ai cittadini mi auguro che diano tutto il positivo apporto anche le società sportive recidendo gli intrecci con gli ambienti più violenti del tifo". Alfano ha escluso che il dispositivo di sicurezza abbia avuto lacune, visto l'impegno di 1486 uomini delle forze dell'ordine e 920 steward. I poliziotti ha spiegato il ministro "hanno dovuto sedare la reazione dei supporters partenopei, conviti che responsabili del ferimento di Ciro Esposito fossero state le
forze dell'ordine".
Alla fine del suo intervento ha ricordato l'ispettore Raciti, ucciso allo stadio di Catania nel 2007, e ringraziato la sua famiglia, incassando un lungo e unanime applauso dai deputati. Il riferimento è al capo ultrà Genny a' carogna che si è mostrato indossando una maglietta che inneggiava alla libertà per il condannato per la morte di Raciti "Speziale libero". Uno dei momenti simbolo dell'inciviltà di quella serata, insieme ai fischi all'inno di Mameli. Un altro applauso, si è registrato quando il ministro ha ringraziato le forze dell'ordine per il loro lavoro.
Intanto sul fronte delle indagini si registra la conferma dell'arresto. Il Gip di Roma al termine degli interrogatori di garanzia, ha convalidato gli arresti per
l'ultrà della Roma, Daniele De Santis, e Alfonso Esposito (zio del tifoso gravemente ferito), uno dei tifosi del Napoli coinvolti negli scontri avvenuti nel prepartita della finale di Coppa Italia. De Santis è accusato di tentato omicidio mentre Esposito di rissa. Il Gip deciderà se convalidare l'arresto degli altri due tifosi del Napoli, Ciro Esposito,
ricoverato al Gemelli in gravi condizioni dopo aver subito un altro intervento, e Gennaro Fioretti, anche lui ricoverato in un ospedale, solo dopo averli ascoltati. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia De Santis, ha risposto al gip di non essere stato lui a sparare ai tre tifosi napoletani "ma di non essere nelle condizioni di poter ricordare cosa è accaduto". Alfano ha assicurato che verranno fatte altre indagini sulla posizione di De Santis dopo che lo stub di ieri (il test sulla presenza di polvere da sparo) aveva dato un risultato incerto. Nel video che riprende gli incidenti non si vede chi impugna la pistola, ma si sentono quattro spari. Esclusa anche l'ipotesi, circolata dopo una testimonianza, che nella sparatoria siano coinvolte tre persone con caschi neri.