Il mediatore Ue, Emily ÒReilly,
ha aperto un'indagine su Frontex per assicurarsi se questa
agenzia Ue rispetti i diritti fondamentali dei migranti nel
momento in cui vengono costretti a essere rimpatriati
dall'Europa ai Paesi d'origine. L'agenzia con sede a Varsavia, è
incaricata infatti di coordinare, assieme ai paesi membri,
queste operazioni. Il mediatore vuole capire chi ha la
responsabilità delle condizioni fisiche di chi viene rimpatriato
e come questi trasferimenti possono essere monitorati da
osservatori indipendenti. "Il nostro obiettivo è assicurarci che
le istituzioni Ue rispettino i diritti umani. Voglio scoprire -
ha detto ÒReilly - come Frontex si attrezza contro ogni
potenziale violazione". Sono
10.855 i migranti
rimpatriati tra il 2006 ed il 2013 in 209 operazioni congiunte
Ue, coordinate da Frontex: i dati sono stati diffusi dall'ombudsman ÒReilly, che ha aperto un'indagine su Frontex,
per assicurarsi se l'agenzia Ue rispetti i diritti fondamentali
delle persone nel momento in cui vengono costretti ai rimpatri
forzati dall'Europa ai Paesi d'origine. Nel 2012 gli Stati
membri Ue hanno chiesto a oltre 484mila cittadini non Ue di
lasciare il territorio: circa 178mila le partenze.
"Mare Nostrum e Triton sono due
missioni completamente distinte". Lo ha ribadito il ministro
dell'Interno Angelino Alfano durante un'audizione in comitato
Schengen. "Sono circolati imprecisi accostamenti tra le due
missioni, e sbaglia di grosso chi parla soltanto di un cambio
di nome - ha spiegato Alfano - l'operazione Triton è decisa,
portata avanti e finanziata dall'Unione europea, con una
governance completamente affidata all'agenzia Frontex mentre
Mare Nostrum è stata decisa, portata avanti e finanziata
dall'Italia per fronteggiare un'emergenza. Le due missioni - ha
ricordato il ministro dell'Interno - hanno anche compiti
completamente differenti: Triton opererà al confine delle
acque territoriali, Marte Nostrum arrivava in prossimità delle
coste libiche". "Anche le modalità operative saranno
completamente diverse - ha proseguito Alfano - anche perchè
l'obiettivo di Frontex è quello di contrastare l'immigrazione
clandestina e la tratta di esseri umani e questo impone
l'obbligo di rispettare le norme e le procedure in tema di
sorveglianza delle frontiere esterne. Sarà un'attività di
vigilanza non passiva, ci saranno azioni dissuasive e si potrà
procedere all'ispezione dei natanti, al sequestro dei mezzi e
al fermo di persone a bordo. Naturalmente - ha concluso Alfano
- la priorità di Frontex, come ha ricordato anche il suo
direttore nei giorni scorsi, resta la salvezza di vite umane".
Nell'ambito dell'operazione Triton,
gestita da Frontex, che partirà il 1 novembre,
l'Italia metterà
a disposizione un aereo, un pattugliatore d'altura e due
pattugliatori costieri.