Un ragazzo effettua un test etilometrico prima di mettersi alla guida in una foto di repertorio - Ansa
Addio all’alcoltest. Le testimonianze degli agenti, l’odore di alcol o incapacità di rispondere alle domande saranno sufficienti per verificare lo stato di ebbrezza di chi è alla guida. A stabilirlo è la Cassazione, in una sentenza in cui si spiega che basteranno elementi «obiettivi e sintomatici» per provare che il tasso alcolemico supera la soglia limite di 1,5.
La decisione è stata presa respingendo il ricorso di un automobilista di Brescia che era stato condannato a sei mesi, con ammenda da 1.500 euro e revoca della patente. Dopo aver causato un incidente mentre era ubriaco al volante, si era rifiutato di sottoporsi all’alcoltest. L’uomo sosteneva che i giudici avevano dato per certo che fosse in stato di ebbrezza mentre guidava basandosi solo sulla testimonianza degli agenti. Secondo l’automobilista mancava una vera e propria prova. La Cassazione ha chiarito che non è così: «In assenza di un espletamento di un valido esame alcolimetrico – si legge nella sentenza –, il giudice di merito può trarre il proprio convincimento in ordine alla sussistenza dello stato di ebbrezza di adeguati elementi obiettivi e sintomatici, che nel caso in esame i giudici di merito hanno congruamente individuato in aspetti quali lo stato comatoso e di alterazione manifestato dall'imputato alla vista degli operanti, certamente riconducibile ad un uso assai elevato di bevande alcoliche, certamente superiore alla soglia di 1.50».
Ma quello al “palloncino” non è però un vero e proprio addio. Se l'alcoltest potrà anche non essere effettuato quando si viene fermati, sarà invece obbligatorio per chi è già stato condannato per guida in stato d’ebrezza. O almeno è quanto prevede il nuovo codice della strada, approvato alla Camera e ora in attesa del via libera al Senato. La riforma prevede, infatti, l’introduzione dell’alcolock: un dispositivo che non fa partire l’auto se il guidatore ha bevuto, svolgendo la funzione di un piccolo etilometro.