Entro fine anno arriveranno in Italia due tra le più promettenti
sperimentazioni sulla Sma, l'atrofia
muscolare spinale. Entrambe riguardano farmaci che agiscono a livello
genetico sulla mutazione alla base della malattia, aumentando la
produzione di una proteina i cui bassi livelli sono responsabili del
danno a carico dei motoneuroni e dei conseguenti segni clinici. Per
entrambi gli approcci gli studi su modelli animali hanno mostrato
risultati molto promettenti.
Ora la fase scientifica internazionale è entrata per la prima volta
nella fase clinica umana: coinvolgerà gli Stati Uniti e l'Europa, e in
Italia verrà condotta al
Policlinico Gemelli-Università Cattolica del
Sacro Cuore di Roma e all'ospedale Gaslini di Genova.
La buona notizia è arrivata durante l'annuale campagna di raccolta
fondi
dell'associazione Famiglie Sma, in corso dal 28 settembre fino
all'11 ottobre con
l'sms solidale 45501. La prima delle due molecole
(targata Isis) ha già superato le prime fasi di non tossicità negli
Stati Uniti ed è pronta per essere valutata in uno studio
multicentrico internazionale, per verificarne l'efficacia nei bambini
affetti dalla forma più grave della malattia. I risultati degli studi preliminari confermano
l'assenza di effetti collaterali di rilievo e un possibile effetto
positivo sulla funzione dei bimbi finora osservati. Questi dati
dovranno ora essere confermati nello studio in partenza su un gruppo
più ampio, in cui verrà anche utilizzato un placebo come richiesto dai
protocolli internazionali.
Il secondo studio al via utilizza una molecola diversa (Roche) e sarà
il primo al mondo a testarla in bambini e adulti affetti da atrofia
muscolare spinale. L'Italia sarà coinvolta fin dalla prima fase
dedicata a esplorare la non tossicità del prodotto in una fascia di
età molto ampia. Lo studio verrà condotto al Policlinico
Gemelli-Università Cattolica di Roma.
Per sostenere i costi di questa nuova fase e raccogliere fondi per la
ricerca, sabato 4 e domenica 5 ottobre Famiglie Sma sarà in più di 100
piazze con l'iniziativa
Un aquilone per un bambino. "Finalmente dopo tanti anni di studi preclinici
su modelli animali - afferma Eugenio Mercuri, neuropsichiatra
infantile a capo del gruppo di ricerca italiano del Policlinico
Gemelli di Roma - si sta compiendo il grande salto, quello di poter
valutare l'efficacia di alcuni composti promettenti nei bambini e
adulti affetti da Sma, seguendo dei rigorosi protocolli di ricerca.
Questa possibilità, che fino a pochi anni fa sembrava solo un sogno
lontano, è stata anche resa possibile dal continuo lavoro di
collaborazione tra i centri italiani e stranieri, che ha permesso
all'Italia di entrare in questi studi fin dalle prime fasi".