Una ragioniera impegnata nella compilazione di un 730 - Ansa
Per la dichiarazione dei redditi, architrave dei rapporti tra il Fisco e i contribuenti, sta per arrivare una nuova rivoluzione. È destinata a cambiare volto, abbandonando la versione classica come gli italiani l’hanno conosciuta finora. E muterà lo stesso modello 730 precompilato in vigore da pochi anni, che assumerà più la forma di un questionario: addio a riquadri e codici tributo da riempire e alle lunghissime e complicate istruzioni da decifrare. Il nuovo modello sarà molto più comprensibile e ancor più basato su informazioni già in possesso del Fisco, con un linguaggio annunciato come più chiaro. I dati che avrà inserito l’Agenzia delle Entrate e che saranno confermati dai contribuenti non saranno più soggetti ai controlli così come avviene oggi con il vecchio modello 730 precompilato. Insomma, sarà tutto più semplice e intuitivo grazie al decreto dell’8 gennaio scorso chiamato Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari. Alla fine del percorso guidato, sarà il sistema stesso a generare in automatico la dichiarazione, che sarà a quel punto pronta per l'invio.
Viene poi modificato è il prospetto dedicato ai familiari a carico per quanto concerne i redditi persone fisiche 2024. A seguito dell’introduzione nel 2023 dell’assegno unico universale per i figli, non verranno più riconosciute le detrazioni per i figli fiscalmente a carico minori di 21 anni e pure la maggiorazione riconosciuta per i figli con disabilità. Tra gli altri mutamenti, rientrano le mance corrisposte dai clienti al personale del settore turistico e i compensi ai lavoratori dello sport. Nel quadro LM è inoltre prevista inoltre una nuova sezione in cui determinare l’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali dovuta sul reddito incrementale relativo all’attività d’impresa e di lavoro autonomo.
Il modello «semplificato» sarà a disposizione a partire da maggio, quando l’Agenzia delle Entrate l’avrà adottato ufficialmente. Vi potranno accedere solo pensionati e lavoratori dipendenti (al momento sono esclusi gli intermediari) che potranno confermare i dati presenti già nel database delle Entrate senza dover inserire le varie voci in forma precompilata. Per quest’anno si tratta di una sorta di sperimentazione e, infatti, la nuova modalità sarà affiancata da quella tradizionale, lasciando al contribuente la possibilità di scegliere. Aumentano intanto di anno in anno i dati ricevuti dall'Agenzia per le precompilate. Nel 2015, erano utilizzati circa 157 milioni di dati, mentre nel 2023 le informazioni precaricate hanno superato quota 1,3 miliardi. La parte più consistente è rappresentata dai dati relativi alle spese sanitarie: nell'ultimo anno sono risultati pari a più di 1 miliardo.
Intanto le commissioni tributarie hanno discusso nel 2023 oltre 200mila ricorsi e appelli, per circa 40 miliardi di euro, pari al 2% del Pil. «Sono cifre da manovra finanziaria che dimostrano l’importanza di quella che viene definita la quinta magistratura del Paese», spiega Alessandro Colucci, segretario di presidenza della Camera aprendo la cerimonia dell’anno giudiziario tributario 2024. Mentre il viceministro dell'Economia Maurizio Leo ricorda che il governo «ha introdotto diverse misure per accelerare e semplificare il processo tributario, come la lettura immediata del dispositivo in udienza e la possibilità di udienze a distanza».