Sono quattro gli scafisti fermati
per lo sbarco di 1.300 immigrati ieri in Sicilia. La Polizia di Stato ha fermato a
Ragusa il presunto scafista del gommone con a bordo 104 migranti
salvati da una nave mercantile e poi trasbordati sulla nave
Militare Foscari, che li ha sbarcati ieri a Pozzallo insieme con
altri 260 extracomunitari soccorsi in altri tre interventi nel
Canale di Sicilia. A bordo del gommone con i 104 extracomunitari
c'era anche un migrante morto per asfissia da annegamento.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti medico-legali l'uomo
sarebbe svenuto per le esalazioni degli idrocarburi. Caduto
faccia a terra sarebbe annegato nei pochi centimetri di acqua a
bordo e i compagni di viaggio pensavano stesse dormendo. Tra i
migranti c'erano anche 22 donne, tre delle quali in gravidanza,
ora ricoverate in ospedale. Il presunto scafista è
un cittadino gambiano, Kebba Bojng. L'uomo avrebbe ammesso di
aver pilotato il gommone. Gli altri tre scafisti sono stati bloccati a Messina dalla polizia a
poche ore dall'arrivo di 886 persone provenienti dall'Africa
Centrale, che, dopo essere stati soccorsi in acque
internazionali da quattro diverse imbarcazioni e
successivamente trasbordati sulla nave della Marina militare
"Etna", hanno raggiunto il molo Colapesce. L'attività
investigativa avviata dagli agenti della Squadra mobile, ha
permesso di sottoporre a fermo un diciottenne e due minori
accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I
migranti hanno raccontato le fasi che hanno preceduto il
viaggio indicando il diciottenne quale timoniere
dell'imbarcazione e i due minori quali addetti alla
distribuzione dei viveri. I profughi, dopo aver pagato una
somma di circa 900 dinari libici a testa, sono partiti dalla
costa di Tripoli. Il diciottenne, su disposizione del sostituto
procuratore Annalisa Arena, è stato associato condotto in
carcere, gli altri due nel centro di prima accoglienza.