sabato 27 dicembre 2014
Altri tre scafisti sono stati bloccati a Messina, dopo l'arrivo di quasi 900 migranti, tra cui un neonato.
Migranti in mare, a Natale nato un bimbo
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Sono quattro gli scafisti fermati per lo sbarco di 1.300 immigrati ieri in Sicilia. La Polizia di Stato ha fermato a Ragusa il presunto scafista del gommone con a bordo 104 migranti salvati da una nave mercantile e poi trasbordati sulla nave Militare Foscari, che li ha sbarcati ieri a Pozzallo insieme con altri 260 extracomunitari soccorsi in altri tre interventi nel Canale di Sicilia. A bordo del gommone con i 104 extracomunitari c'era anche un migrante morto per asfissia da annegamento. Secondo quanto emerso dagli accertamenti medico-legali l'uomo sarebbe svenuto per le esalazioni degli idrocarburi. Caduto faccia a terra sarebbe annegato nei pochi centimetri di acqua a bordo e i compagni di viaggio pensavano stesse dormendo. Tra i migranti c'erano anche 22 donne, tre delle quali in gravidanza, ora ricoverate in ospedale. Il presunto scafista è un cittadino gambiano, Kebba Bojng. L'uomo avrebbe ammesso di aver pilotato il gommone. Gli altri tre scafisti sono stati bloccati a Messina dalla polizia a poche ore dall'arrivo di 886 persone provenienti dall'Africa Centrale, che, dopo essere stati soccorsi in acque internazionali da quattro diverse imbarcazioni e successivamente trasbordati sulla nave della Marina militare "Etna", hanno raggiunto il molo Colapesce. L'attività investigativa avviata dagli agenti della Squadra mobile, ha permesso di sottoporre a fermo un diciottenne e due minori accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I migranti hanno raccontato le fasi che hanno preceduto il viaggio indicando il diciottenne quale timoniere dell'imbarcazione e i due minori quali addetti alla distribuzione dei viveri. I profughi, dopo aver pagato una somma di circa 900 dinari libici a testa, sono partiti dalla costa di Tripoli. Il diciottenne, su disposizione del sostituto procuratore Annalisa Arena, è stato associato condotto in carcere, gli altri due nel centro di prima accoglienza.
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