Trapani non è solo la “borghesia mafiosa” che ha protetto la latitanza di Matteo Messina Denaro. Non sono solo imprenditori, medici, professionisti conniventi. È anche il viso sorridente e pulito di Gregory Bongiorno, presidente di Sicindustria (l’associazione che raccoglie gli imprenditori aderenti a Confindustria nelle Province della Sicilia occidentale), imprenditore di Castellammare del Golfo nel settore dei rifiuti, con centinaia di dipendenti, che nel 2013 aveva detto “no” al pizzo, denunciato i suoi estorsori e fatti condannare. Persona perbene, imprenditore illuminato, marito e padre affettuoso di due bimbi, non amava la ribalta, tantomeno quella dell’antimafia. Purtroppo, oggi dobbiamo scrivere che “era” quel viso sorridente e pulito, perché Bongiorno, appena 47 anni, è morto improvvisamente nella notte tra sabato e domenica scorsi. Lo ricorda il nostro Antonio Maria Mira in questa riflessione, perché «serve un’altra narrazione, per dire che è possibile un’altra storia, un’altra vita, come ci indicano uomini e imprenditori come lui. È l’antimafia che parla poco e che fa, quella che davvero può vincere».