C’è un’italiana sul trono del basket in gonnella made in Usa. È Cecilia Zandalasini da Broni. Dall’Oltrepò pavese alla gloria cestistica il passo è stato breve per la ventunenne di stanza a Schio, divenuta la seconda italiana, vent’anni dopo Catarina Pollini, a mettersi al dito l’anello Wnba. Con la canottiera delle Minnesota Lynx Zandalasini ha calpestato il parquet per otto secondi nella decisiva gara-5 delle Finali scudetto. Tanto è bastato per contribuire al successo per 85-76 contro le Los Angeles Sparks, in un match deciso solo nell’ultimo quarto.
Cecilia era sbarcata a Minneapolis lo scorso agosto al termine della stagione regolare, giusto in tempo per i play-off. Nella sua esperienza a stelle e strisce ha collezionato cinque presenze sul rettangolo di gioco, di cui tre nelle Finali. Un solo canestro da due punti all’attivo nella sfida contro Washington. Minnesota ha conquistato il suo quarto titolo Wnba dopo quelli vinti nel 2011, nel 2013 e nel 2015. La squadra della Zandalasini era la favorita per il successo dopo aver disputato una stagione regolare da leader. Eppure per acciuffare l’anello ha dovuto faticare fino all’ultimo minuto in casa delle rivali allo Staples Center di Los Angeles.
Cecilia meglio di Cata Pollini, perché 20 anni fa la vicentina non disputò neanche un secondo delle Finals con le sue Houston Comets. La svolta della carriera della Zandalasini era stato l’Europeo di giugno, quando nonostante il settimo posto dell’Italia fu inserita nel miglior quintetto della rassegna. Dalla settimana prossima per lei si riapriranno le porte del palazzetto di Schio, formazione con la quale ha già vinto 2 scudetti, 3 supercoppe e 3 coppe Italia.