Costruita nel XVII secolo grazie alla generosa donazione di Filippo III re di Spagna, la Chiesa nuova di Assisi innalzata sul luogo indicato dalla tradizione come la casa paterna di San Francesco, viene oggi restaurata grazie alla generosità di un cittadino russo: Sergey Matvienko. Ieri, ad Assisi, nella sala della Conciliazione del Comune è stato presentato alla stampa il restauro che ha riportato alla luce gli affreschi originali celati dietro uno strato di intonaco finto oro nel 1925. Il 30 ottobre prossimo saranno presentati alle autorità e al pubblico il lavoro che ha riportato alla luce tutti gli affreschi dei pennacchi e delle paraste dell’edificio sacro, che narrano le vicende più significative dei primi anni dell’avventura francescana. Il restauro è stato reso possibile dalla sensibilità del Consolato onorario della Federazione Russa di Ancona diretto da Armando Ginesi il quale, in occasione di una sua visita ad Assisi, parlando con padre Francesco De Lazzari, superiore della comunità dei frati minori conventuali della Chiesa nuova, era venuto a conoscenza del desiderio di procedere al restauro e della difficoltà di reperire il finanziamento. Il Console Ginesi ha quindi messo in contatto padre De Lazzari e il mecenate Sergey Matvienko di San Pietroburgo, di religione ortodossa, figlio della terza carica della Federazione Russa, la presidente del Senato Valentina Matvienko già governatrice di San Pietroburgo. Matvienko ha sostenuto economicamente in toto il restauro «dimostrando – ha detto padre De Lazzari – una profonda spiritualità e rispetto nei confronti della figura di San Francesco d’Assisi», e dando, inoltre, «un segnale di grande importanza ecumenica proprio nella città della Pace per eccellenza e dell’incontro tra fedi diverse qual è la città di Assisi». Per il console Ginesi l’intervento economico di un russo nei confronti dell’Italia è un «rafforzamento delle relazioni tra l’Italia e la Russia che assume particolare significato di speranza in un momento di tensioni internazionali come quello che il mondo attualmente attraversa». Il sindaco della città di Assisi Claudio Ricci ha ringraziato il console Ginesi per l’idea e il costante impegno profuso nella sua realizzazione, e in particolare modo Matvienko il quale, ha sottolineato il sindaco, «non è uno sponsor, perché non ha un marchio da reclamizzare e nulla avrà di ritorno se non il soddisfacimento di un’esigenza spirituale e di fede che gli fa onore». Alla presentazione al pubblico il 30 ottobre la chiesa avrà ancora un’impalcatura dovuta al fatto che nel corso dei lavori è emerso che anche la cupola centrale, ricoperta da intonaco, è interamente affrescata. Il consolato, ha annunciato Ginesi, si sta attivando perché anche le risorse economiche per questo ulteriore lavoro restaurativo vengano reperite. Inoltre ha aggiunto Ginesi, anche le ambasciate della Repubblica di Armenia in Italia e presso la Santa Sede hanno voluto dare un segno di disponibilità facendosi carico della donazione di due pale d’altare, che andranno ad arricchire, due degli altari laterali della chiesa.