mercoledì 9 ottobre 2024
In un saggio sul beato torinese la sua speciale passione per la montagna come riflesso di una vocazione alla ricerca della compagnia umana e della purezza nella pace di Dio
Pier Giorgio Frassati

Pier Giorgio Frassati

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Il 18 ottobre esce nelle librerie "Pier Giorgio Frassati e i suoi sentieri" (Effatà Editrice, 192 pagg., euro 16,00), saggio curato da Antonello Sica. Il volume racconta la rete dei Sentieri Frassati, un progetto sia escursionistico che educativo verso un approccio globale alla montagna come palestra che allena, scuola che educa, tempio che eleva. Di seguito pubblichiamo la prefazione a cura di don Luigi Ciotti.


Ho incontrato presto Pier Giorgio Frassati lungo il mio personale sentiero. Arrivato da poco a Torino con la famiglia, abitavo in una baracca del cantiere del nuovo Politecnico in costruzione, dove era impiegato mio padre. E frequentavo, insieme alle mie sorelle, la vicina parrocchia della Crocetta: proprio quella dove si era formato Pier Giorgio. Lui era morto da meno di trent’anni, e il suo ricordo era vivo in tanti che lo avevano conosciuto. Già allora se ne parlava come di una persona sulle soglie della santità, anche se la beatificazione sarebbe arrivata molto tempo più tardi. La vita di Pier Giorgio, la sua fede profonda, la sua generosità e schiettezza, il legame sincero con gli amici, la naturale e spontanea inclinazione verso i poveri e i sofferenti, venivano proposti a noi bambini e bambine come esempio.

Ecco perché, quando sento il suo nome, penso a una figura intima, che mi accompagna fin dall’infanzia come modello di un cristianesimo vissuto in pienezza in tutte le situazioni della vita. Calcare i passi di Pier Giorgio, per me e altri della mia generazione, ha significato tradurre i nostri ideali – religiosi o meno – in un impegno sociale accanto agli ultimi, agli emarginati, a chi rischiava di rimanere indietro. Ma è bello sapere che oggi è possibile calcare quei passi anche su strade reali, fatte di terra e di roccia.

Di Pier Giorgio Frassati è famoso l’amore per le escursioni, e il Cai non avrebbe potuto fargli regalo migliore che intitolargli una rete di sentieri, per lo più in quota. Lui, che pure era di ottima famiglia, all’ascesa sociale preferiva quella spirituale e sportiva. Amava salire in montagna, solo o in compagnia degli amici Pier Giorgio Frassati e i suoi sentieri più cari, come sano esercizio fisico ma certo anche come occasione per avvicinarsi a Dio, ascoltare la sua voce nella purezza dell’aria, cercare il suo volto fra le nuvole, quando al di sopra della vetta non restava che il cielo. Salire sui monti è un modo per scendere in profondità dentro sé stessi, per interrogarsi sulle proprie aspirazioni e contraddizioni, fare spazio alle cose davvero importanti. La montagna è una dimensione geografica, ma anche simbolica. Rappresenta la tendenza dell’uomo ad auto-trascendersi, a cercare nell’altro e nell’oltre ciò che possa riempire i suoi grandi vuoti interiori, dare senso a un’esistenza che, se schiacciata sull’io, rischia di rimanere sterile. La montagna è anche un luogo privilegiato di incontro.

Perché se è vero che i sentieri sono meno trafficati delle strade urbane, proprio per questo qualsiasi persona che si incroci lassù, si saluta con un calore speciale. Sui sentieri, è più facile riconoscersi reciprocamente indifesi di fronte ai pericoli e alle difficoltà del cammino. E’ più immediato tendere una mano, condividere un pasto, offrirsi l’un l’altro aiuto. La montagna, oggi, è anche un ambiente fragile, esposto ai rischi del cambiamento climatico, dell’impoverimento della biodiversità, dell’abusivismo edilizio, dell’incuria dell’uomo verso le infrastrutture da lui stesso create. Un ambiente che ci chiede un supplemento di attenzione, amore e cura. La rete dei Sentieri Frassati, impreziosita dalle riflessioni di e su Pier Giorgio, si offre come un’occasione particolare per vivere la montagna in tutte queste dimensioni: la spiritualità, la convivialità, la protezione. E questo bel libro ce la racconta non solo nei suoi aspetti tecnici, ma anche in quelli emotivi, valorizzando il ruolo dei tanti che hanno contribuito a definirla. Dalle radici piantate in una terra, germogli sono nati in tante altre, fino a coprire l’intera penisola. Un omaggio bellissimo all’esistenza verticale di Pier Giorgio Frassati, e un dono da scoprire per tutti e tutte noi.

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