Foto ufficio stampa
Riapre al pubblico l'Area Sacra di Largo Argentina, una delle più affascinanti aree archeologiche del centro storico di Roma, a seguito di un atto di mecenatismo della Maison Bulgari. Il sito sarà accessibile dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 19.
Grazie a un percorso di passerelle e a una piattaforma elevatrice, che consente l'accesso alle persone con mobilità ridotta e pannelli tattili per persone ipovedenti e non vedenti, è ora possibile visitare i templi repubblicani (dedicati a Giuturna, Fortuna, Feronia e alle Ninfe), la Curia di Pompeo (dove venne assassinato Cesare) e la Torre del Papito. Una lettura sistematica delle fasi di vita del sito, dall'età repubblicana attraverso l'epoca imperiale e medievale, grazie a una serie di pannelli illustrativi con testi in italiano e in inglese e un ricco corredo fotografico, camminando allo stesso livello delle strutture.
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Da via San Nicola de' Cesarini sarà quindi possibile scendere e visitare l'area archeologica, respirando l'aria dell'Antica Roma. Novità sono le due aree espositive nel portico della medievale Torre del Papito e nei locali al di sotto del piano stradale di via di San Nicola de' Cesarini. Gli spazi sono stati allestiti con una selezione di reperti provenienti dagli scavi e dalle demolizioni del secolo scorso: epigrafi, sarcofagi, decorazioni architettoniche e due teste di statue colossali appartenenti a divinità venerate nell'area.
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Intervenuto per l'inaugurazione del sito, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha ringraziato Bulgari per «l'impegno di mecenatismo» e per aver regalato al mondo la fruibilità di «uno dei siti più importanti al mondo». Si tratta di un luogo «intellegibile, visitabile, comprensibile», ha detto il primo cittadino, che dà valore aggiunto a «una città che continua a stupire per i suoi tesori e le sue meraviglie». Per Gualtieri, Roma è ancora un «cantiere aperto».
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La Storia dell'Area Sacra di Largo Argentina
Tra il 1926 e il 1929 i lavori di demolizione del quartiere compreso tra via del Teatro Argentina, via Florida, via San Nicola de' Cesarini e corso Vittorio Emanuele II per la costruzione di nuovi edifici, riportarono alla luce una vasta piazza lastricata su cui sorgono quattro templi, indicati con le prime quattro lettere dell'alfabeto in assenza di identificazione certa: il tempio C (inizi III sec. a.C.), dedicato probabilmente a Feronia; il tempio A (metà III sec. a.C.) in onore di Giuturna; il tempio D (inizi II sec. a.C.), dedicato alle Ninfe o ai Lari Permarini; e il tempio B (fine II sec. a.C.), dedicato alla Fortuna huiusce diei. Risalente alla metà del I sec. a.C. il complesso dei Portici di Pompeo, adiacente all'area sacra, nella cui Curia (di cui è ancora visibile il basamento in tufo alle spalle dei templi B e C) fu assassinato Giulio Cesare.
L'incendio dell'80 d.C. che devastò gran parte del Campo Marzio portò a una profonda trasformazione dell'area sotto l'imperatore Domiziano, con la realizzazione di una nuova pavimentazione in lastre di travertino, ancora visibile, e la ricostruzione degli alzati dei templi. Con il V secolo ha inizio il processo di abbandono e trasformazione degli edifici. Si ipotizza che l'area venne occupata da un complesso monastico, mentre, tra l'VIII e il IX secolo, vennero realizzate strutture forse pertinenti a case aristocratiche. Sempre al IX secolo appartengono anche le prime testimonianze dell'impianto di una chiesa all'interno del tempio A, che nel 1132 fu dedicata a San Nicola, con la denominazione prima de' Calcarario e poi de' Cesarini. In età barocca sulla chiesa medievale si impostò un nuovo edificio sacro, distrutto completamente durante le demolizioni del Governatorato.
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