Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, se ne è andato furibondo lasciandoli - ha detto - «da soli a dividersi il malloppo». E anche il Chievo, come aveva annunciato, ha mantenuto il suo voto contrario. La ripartizione dei diritti tv per il triennio 2012-2015 in Lega Calcio, però, è cosa fatta. L’assemblea della Serie A l’ha approvata con 16 voti favorevoli, l’astensione della Fiorentina e del Napoli e i due voti contrari. Quasi un miracolo se si pensa al tormentone infinito dei primi due anni di applicazione della legge Melandri. Con la stagione in corso è entrato in vigore il nuovo contratto triennale, che comporta un incremento delle risorse disponibili per le squadra di serie A dagli 866 milioni di euro della stagione scorsa, fino ai 1.006 milioni della stagione 2014-2015. Per la stagione 2012-2013 l’importo totale da ripartire è di 966 milioni. «Oggi abbiamo fatto qualcosa di più dell’ordinario, è un passaggio di straordinaria importanza», ha commentato alla fine il presidente della Lega, Maurizio Beretta. Fare presto e bene la ripartizione dei diritti televisivi - che in pratica rappresentano la gran parte delle risorse del calcio - era essenziale per dare certezze importanti a tutto il movimento. Per arrivare rapidamente a una soluzione si è scelto di mantenere invariata tutta l’intelaiatura della ripartizione decisa in passato: oltre al 40% che la legge stabilisce debba essere diviso in parti uguali tra i club, si sono mantenute le percentuali del 5% come quota premio relativa al numero dei tifosi, il 5% in base ai piazzamenti, il 15% alla classifica degli ultimi 5 anni e il 10% che si riferisce alla tradizione storica. I margini di incremento saranno invece dedicati, per 17 milioni alla “meritocrazia” cioè al piazzamento delle prime dieci in classifica e 30 milioni al rinforzo del cosiddetto “paracadute”, i soldi per le tre società che retrocedono. L’assemblea ha infine deciso una simpatica (e vitale) iniziativa di promozione del calcio minore sul territorio: gli importi delle multe comminate del giudice sportivo (nella passata stagione circa un milione di euro) saranno destinate in collaborazione con Tim e Csi, il Centro Sportivo Italiano, a finanziare il calcio degli oratori. Un apposito fondo è stato costituito da Tim e Lega Serie A, nell’ambito del progetto «Il calcio è di chi lo ama» finalizzato a promuovere i valori autentici dello sport. Nell’ambito di questa collaborazione, Tim, Lega Serie A e Csi lanciano la Junior Tim Cup 2013-Il calcio negli Oratori, che nel suo primo anno di attuazione vedrà coinvolti migliaia di ragazzi in tutta Italia.
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