martedì 14 ottobre 2014
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È il continente del futuro. Il luogo da cui verranno le più grandi trasformazioni globali. Un ambiente urbanizzato in continuo cambiamento e in perpetua crescita. E che dal «grande cambiamento» dell'Africa deriva anche la sua «grande possibilità». Spiega tutto questo e molto di più la mostra Africa. Big Change Big Chance, che s'inaugura domani a Milano (Triennale, 15 ottobre-28 dicembre 2014).La città di Expo 2015 ospita il primo grande focus sull'architettura africana, e lo fa senza scetticismi o distorsioni veterocolonialiste. «Alcuni luoghi declinano più di altri le esigenze della modernità. L'Africa e le sue grandi infrastrutture sono uno di questi luoghi», sintetizza Alberto Ferlenga, curatore di Triennale Architettura. Materiali edili ultramoderni usati come espositori, modelli in stampa 3D e una enorme mole di materiale fotografico dicono subito, al visitatore, che quello che ha conosciuto finora è solo il mondo del «presunto progresso». Che le vere «ipotesi di futuro» vengono dal "Grande Sud". Che «ciò che avviene oggi in Africa riguarda tutti noi».Le strategie tipiche della progettazione urbana di matrice europea-americana perdono di efficacia. La megalopoli africana sarà un vivaio di «soluzioni alternative alle città occidentali e asiatiche contemporanee». Nonostante le ingerenze cinesi già in atto. E nonostante siano alcuni Paesi europei - l'Italia in primis - a fornire architetti e strutture al Continente nero (esempio sono le grandi dighe). Il motivo è che l'architettura per gran parte sconosciuta, proveniente da altre nazioni, nel momento in cui arriva diventa in qualche modo "africana". Sulle note di Indipendece Cha Cha, storico inno congolese scelto anche per il nome allitterante che fa quasi da acronimo al titolo della mostra, il curatore della mostra, Benno Albrecht, regala un viatico non solo all'Expo, ma al mondo del futuro con cui fare i conti, al di là di ogni preconcetto: l'idea del mondo rurale africano si scontra con il dato che più della metà della popolazione vive nelle città e che nel 2030 la popolazione urbana dell'Africa, 748 milioni, supererà la popolazione complessiva dell'Europa, 685 milioni. Le immagini della mostra lo raccontano «con senso poetico. E da esse - per il presidente della Triennale, Claudio De Albertis - viene fuori tutto il senso poetico dell'Africa».

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