L’immagine di Mauro Balletti per la copertina del nuovo album di Mina, “Gassa d’amante” - -
Ha atteso vent’anni in un cassetto a Lugano, il demo di Elisa con inciso il brano che ora Mina ha finalmente scelto di cantare. Ne ha aspettati otto Francesco Gabbani per firmare un suo brano tutto per Mina dopo quello scritto per lei e Celentano ma cantato soltanto dal Molleggiato nell’album Le migliori. E ha invece atteso trentaquattro anni Mina, da quello Zio Tom di Ti conosco mascherina, per tornare a reinterpretare un pezzo di Fabio Concato decidendo di aprirci il suo nuovo album. Aveva chiesto anche a Ivano Fossati, ma il compagno di viaggio musicale di cinque anni fa stavolta non era sintonizzato e ha declinato l’invito a contribuire al bellissimo Gassa d’amante, nuovo fiammante veliero sonoro pronto a salpare il 22 novembre (il mese più gettonato da Mina per l’uscita dei suoi dischi), prodotto dalla sua etichetta Pdu. Titolo e copertina una volta tanto attinenti, in un intrigante gioco di parole marinare, con il volto di Mina a campeggiare sulla polena di una piratesca imbarcazione (dopo essere stata un alieno sulla cover di Maeba, una papera per Mina Celentano, scimmia e persino culturista in Rane Supreme) disegnata dal fido Mauro Balletti («Per dare l’ok alle copertine, Mina ci mette un attimo - spiega l’illustratore . Ed è stata lei a parlarmi di questo disegno che avevo fatto 15 anni fa»), dal 1972 complice grafico delle scorribande della cantante attraverso l’oceano della musica surfando da par suo sulle onde dei generi e delle epoche.
Nove inediti e una cover, Non smetto di aspettarti che Concato aveva pubblicato nel 2012, a incorniciare una incredibile immortale freschezza vocale calibrata su una amplissima gamma di registri interpretativi. Anticipato dieci giorni fa dal potente e ispirato brano di Gabbani, Buttalo via («Ringrazio con tutto il cuore Mina per aver creduto in me - dice il cantautore toscano -. Vedere questo progetto prendere forma è un'emozione indescrivibile. Spero che questo brano possa toccare il cuore di chi lo ascolta, come ha toccato il mio durante la sua creazione»), l’album è un ideale mix di stili e approcci con l’amore a fare tematicamente da filo conduttore. Come sempre, le canzoni sono state selezionate personalmente da Mina stessa tra i tremila-quattromila brani che ogni anno le vengono inviati. E c’è un sito apposito dedicato ad accogliere le aspirazioni musicali di un popolo di compositori a caccia della Tigre di Cremona.
«E’ sempre lei che ha le idee e decide - racconta il figlio Massimiliano Pani, che ha presentato ieri il disco alla Triennale nell’ambito della Milano Music Week -. E’ il direttore artistico più forte d'Italia, sono 60 anni che sceglie i pezzi giusti e il disco ha un livello di scrittura alto. Lei ha legato questi pezzi benché siano stati scritti da autori diversi. Sia Gabbani, sia Elisa hanno mandato qualcosa della loro creatività, poi ci sono ragazzi sconosciuti che hanno inviato delle canzoni e che hanno incontrato il gusto di Mina di quel momento. Mina tutti i giorni ascolta musica, sceglie le cose che le piacciono ed è aperta».
Così, non è certo la prima volta che sceglie e inserisce in un proprio album brani di autori del tutto sconosciuti. E’ il caso di Amami e basta del siciliano Antonino Luca Tudisca “Lumi” che di professione fa l’assistente sociale per persone disabili a Milano. Oppure di Per dirti t’amo di Roberto Casu, autore nuovo per Mina. Non nuovo è invece Alberto Anelli, che ha scritto le musiche di E’ così che funziona (testo di Alberto De Martini). E infatti il brano riecheggia in un paio di passaggi il celebre L’importante è finire del 1975, il cui testo di Cristiano Malgioglio aveva suscitato ai tempi scalpore. Passaggi armonici familiari anche in Il cuore si sbaglia di Viola e Franco Serafini che ha il pregio di riconnetterci per un istante al prodigio emotivo del ritornello di Insieme in un rapido passaggio armonico.
Così appare, per un istante, nel tracciato della nostra memoria collettiva anche l'immagine di Lucio Battisti e quel leggendario duetto del 1972 a Teatro 10 diventato patrimonio degli archivi Rai e soprattutto degli italiani. «In tv, quando ci sono celebrazioni di Mina, lei cambia canale e dice in cremonese “Ussignur” - racconta Massimiliano Pani di quella lungimirante madre che si ritirò dalla televisione esattamente cinquant’anni fa e dai concerti quattro anni dopo. «Mina si annoia tanto a vedere se stessa in tv, non vuole essere celebrata, è una musicista, un'intellettuale, una donna molto ironica e intelligente che ha abbandonato il personaggio Mina perché la persona è più forte del suo personaggio. Tanti artisti sono legati al loro personaggio, ma Mina sta benissimo da sola con se stessa, con quella ragazza di Cremona che non si preoccupa se la dimenticheranno».
Ma nessuna la dimentica, anzi i giovanissimi la scoprono («Ci sono siti giapponesi dove si truccano come Mina negli anni 60» sottolinea divertito Pani) e dimostrano di conoscerla benissimo. Non soltanto tra i musicisti, come Blanco con cui ha duettato due anni fa. «Il 90% degli artisti vorrebbe fare un duetto con Mina e anche con Vasco, due artisti che rappresentano un vasto immaginario, sono oltre il tempo. Se i giovani conoscono Mina è perché la ritengono avanti. Questo è sociologicamente interessante, dal momento che non si vede in tv, non fa concerti, non fa promozione. Forse è un simbolo di libertà. Mina è riuscita a fare la sua carriera, facendo quello in cui crede, scegliendo sempre di testa sua».
Ha scelto così, dopo vent’anni, il brano di Elisa Senza farmi male: una interpretazione molto sentita che esalta anche la cifra stilistica della cantautrice giuliana. «Mina è oltre. Da sempre e per sempre, lo sanno tutti e lo penso ovviamente anch’io - dice Elisa -. È per me da sempre il punto di riferimento vocale più importante della musica italiana, insieme a Battisti è l’artista italiana che ho ascoltato di più da bambina e nella mia adolescenza, quindi mi ha formata e influenzata molto. Ora si realizza un sogno bellissimo, sentirla cantare una mia canzone è un regalo della vita».
Intanto la voce di Mina arriverà anche nelle sale, il 19 dicembre, con l’uscita del nuovo film di Ferzan Özpetek Diamanti la cui colonna sonora conterrà il brano L’amore vero, penultima traccia dell’album. E il prossimo anno Mina, il 25 marzo, vedrà la sua 85esima primavera: «Ma non ama celebrarsi, vedremo - dice Pani -. se ci saranno idee per un omaggio in modo non invasivo. Intanto quest’anno ci siamo tutti meravigliati, si è divertita a fare questo disco e forse le è persino migliorata la voce. Lei riesce a preservarla molto bene, cosa abbastanza eccezionale alla sua età».