Marco Mengoni durante le prove di Eurovision Song Contest 2023 a Liverpool
“Mi sarebbe piaciuto andare a Kiev: avrebbe voluto dire che la guerra era finita. La musica a suo modo è un mezzo di pace e amore ed essere uniti qui significa comunque mandare un messaggio di pace. Io sono contrario a qualsiasi guerra in atto nel mondo". E’ un Marco Mengoni tranquillo e riflessivo quello che è pronto a salire sul palco della Liverpool Arena dove rappresenterà l'Italia per l'Eurovision Song Contest 2023 al via domani con le semifinali (l'Italia ha di diritto accesso alla finale in programma sabato 13). La manifestazione è trasmessa da Rai 2 stasera e l’11 maggio in prima serata (con la conduzione di Mara Maionchi e Lucio Corsi) con le semifinali mentre la finale sarà trasmessa su Rai 1 sabato 13 maggio (anche su Rai Radio 2). La manifestazione avrebbe dovuto tenersi in Ucraina, dopo la vittoria l'anno scorso a Torino della Kalush Orchestra, ma a causa del conflitto con la Russia non ha potuto organizzarlo ed è stata scelta la Gran Bretagna, patria del secondo classificato l'anno scorso.
Mengoni è alla sua seconda partecipazione dopo quella del 2013 con L'Essenziale e domani sera verrà trasmesso un estratto di un minuto della sua performance su Due vite con cui ha vinto il festival di Sanremo. "Rispetto a dieci anni fa - racconta - mi sto divertendo di più. La sto vivendo meglio, con meno pressione e più voglia di godermela. Ora c'è più esperienza e so gestire meglio l'emotività".
Del voto e della gara, del resto, dice di non preoccuparsi molto. "Mi interessa relativamente. La gara è qualcosa che considero un po' in maniera negativa, mentre cantare non lo è mai".
Marco Mengoni ha scelto di amplificare Due Vite portandola anche “fisicamente” sul palco della Liverpool Arena: una narrazione “concreta” che mostra la relazione intima con noi stessi e la ricerca di equilibrio tra sogno e realtà. Durante la performance di Marco sul fondo si stagliano due figure, che si muovono su due scale speculari, tra il cielo che si compone sul gigantesco ledwall che incornicia la scena e il palco che si fa nebuloso. ”I performer raccontano come la nostra essenza più vera sia un esercizio di equilibrio tra conscio e inconscio, rimbalzando (su un trampolino) e tornando in equilibrio sulla scala così come accade dentro di noi” spiega il cantante.
Nell’attesa dell’uscita del terzo album della trilogia materia, dal titolo Prisma, il 26 maggio e del tour europeo in 8 palazzetti, Mengoni ribadisce che da Eurovision, manifestazione che raggiungerà milioni di spettatori in tutto il mondo, tutti i 37 paesi partecipanti “hanno l’opportunità attraverso la musica di urlare ancora di più per la pace. A me sarebbe piaciuto andare a Kiev domani, avrebbe voluto dire che la guerra è finita e che non ci sono più persone che soffrono in quel modo. Essere uniti qui a Liverpool, significa mandare un messaggio a tutta Europa: la musica può sensibilizzare con messaggi di assoluta pace e io se posso, lo urlo: sono contrario a qualsiasi guerra in atto. Scrivo canzoni per l’amore e anche riflettendo su tanti temi. Quanto sia utile io non lo so, ma lo spero”
Marco Mengoni ha dato appuntamento al suo pubblico, oltre che nelle principali città europee, anche nei più importanti stadi italiani. Il tour in Italia inizierà con la anteprima in programma a Bibione (17 giugno) e toccherà anche le città di Padova (20 giugno), Salerno (24 giugno), Bari (28 giugno), Bologna (1 luglio), Torino (5 luglio), Milano (8 luglio), prima del gran finale live il 15 luglio al Circo Massimo a Roma.