Max Giusti
Max Giusti è quel che si definisce un “bravo ragazzo”: nato da genitori di forte tradizione cattolica, saldamente legato ai valori della solidarietà e della condivisione, attivo nel volontariato, legatissimo alla famiglia (costituita dalla moglie Benedetta e dai figli Matteo e Caterina), serio nel lavoro e leale con i colleghi. Il 28 luglio scorso questo “bravo ragazzo” ha compiuto 50 anni e, per l’occasione, si è regalato un gioco a premi televisivo nuovo di zecca che parte lunedì 27 agosto sul canale Nove, quello sul quale è approdato due anni fa dopo avere lasciato la Rai. L’entusiasmo di Giusti per Chi ti conosce?, questo il titolo del programma, è alle stelle: «Abbiamo già registrato alcune puntate e mi sono divertito come un pazzo» esclama, ridendo.
In cosa consiste il gioco?
«Una coppia di concorrenti deve scoprire più cose possibili sulla vita del protagonista della puntata e sulla relazione che lo lega alle sette persone che ha portato con sé. Una di queste, però, è un intruso e questo complica un po’ il compito dei concorrenti. In palio c’è un montepremi che può arrivare fino a centomila euro».
Sembra un meccanismo piuttosto semplice: cos’è che la diverte in particolare?
«Gli accompagnatori del protagonista potrebbero essere il suo partner, il fratello o la sorella, un amico, un collega, il parrucchiere e via dicendo. Per scoprire i rapporti che li legano, i concorrenti rivolgono loro delle domande e li sottopongo a piccoli test. Se, ad esempio, uno sostiene di essere l’amico con cui esce la sera per andare a fare il karaoke, lo facciamo cantare: se è stonato, difficilmente avrà detto la verità. In questa fase io interagisco sia con i concorrenti sia con i protagonisti e il gioco diventa un vero e proprio spettacolo, all’insegna dell’improvvisazione e del divertimento. È come se stessi sul palco di un teatro».
Chi ti conosce? arriva dopo due anni di Boom!, il gioco che ha segnato il suo approdo sul Nove.
«Un successo incredibile, probabilmente non ce lo aspettavamo nemmeno noi. Siamo partiti con ottanta puntate, abbiamo finito per farne più di quattrocento con un ascolto che è arrivato a sfiorare il 3% in una fascia oraria che prima non arrivava nemmeno all’1%».
A Discovery, il gruppo proprietario del canale Nove, saranno contenti di averla chiamata...
«È una soddisfazione reciproca. Sono arrivato dopo essere stato fermo un anno perché la Rai all’ultimo momento aveva deciso di non confermarmi alla conduzione di Affari tuoi. Non vedevo l’ora di tornare a lavorare e ho capito fin dal primo incontro che mi sarei trovato bene. Mi sono preso quarantott’ore di tempo per riflettere ma solo per darmi un tono! In realtà, mi hanno fatto subito sentire a casa, così come era successo in Rai, e mi sono sentito utile perché si stava lavorando per far nascere un nuovo canale generalista, il Nove appunto, e io avevo un bel po’ di esperienza da mettere in campo».
I risultati le hanno dato ragione.
«Nove è ancora in crescita, stiamo lavorando a diversi progetti, ma direi che siamo partiti bene».
Ha detto che quando conduce Chi ti conosce? le sembra di essere a teatro.
«Non è un segreto che il teatro sia la mia grande passione, il mestiere che volevo fare fin da piccolo: il palco, le luci… Ancora oggi rappresenta la libertà, per questo continuo a farlo con l’entusiasmo del primo giorno e sempre con le stesse persone. Non ho ancora perso il gusto di salire in macchina per andare a fare una serata e fermarmi all’autogrill per mangiare un panino».
Molti attori, però, si lamentano perché con il teatro si guadagna poco, cifre nemmeno paragonabili alla televisione.
Io ho un difetto: voglio fare tutto, non mollo mai niente: tv, teatro, cinema. Sui guadagni in tutta onestà le dico che guadagno molto bene: sul Nove prendo la stessa cifra che mi dava la Rai per fare Affari tuoi. I soldi, però, li spendo tutti per i tre-quattro viaggi che faccio ogni anno con la mia famiglia. Per il resto, ho una macchina scalcagnata, mi muovo con lo scooter e se guarda nel mio armadio ci troverà solo jeans, magliette bianche e le giacche e le camicie bianche e blu che mi servono per il lavoro. Ah, compro anche due paia di scarpe all’anno: uno per l’inverno e uno per l’estate.
Lei ha appena compiuo 50 anni e spesso il tempo che passa porta con sé la nostalgia. Prova mai il desiderio di tornare in Rai?
«Ho ancora vent’anni di lavoro davanti e in Rai tornerò sicuramente. Ora, però, sto bene sul Nove e un bel po’ di cose da fare qui».
Chiudiamo spiegando a chi ci legge perché dovrebbe guardare Chi ti conosce?
«Perché è un format italiano che va in onda per la prima volta nel nostro Paese. E perché si può giocare anche da casa divertendosi: non servono una laurea né una grande cultura generale ma solo intuito, memoria e un buono spirito di osservazione».