Sarà anche un po’ in crisi, ma la televisione resta la regina incontrastata delle case degli italiani. È quanto emerge dal 47° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese per il 2013. «I telespettatori sono quasi la totalità della popolazione e diventano sempre più numerosi anche quelli che seguono le diverse declinazioni tecnologiche della Tv: la satellitare segna un +8,7% rispetto allo scorso anno, la web tv +3,1% e la tv mobile +4,3%».
Le notizie si cercano sul webAncora segno meno, invece, per la carta stampata che continua a perdere lettori (-2% i quotidiani, -4,6% la free press, -1,3% i settimanali) mentre restano stabili i quotidiani online (+0,5%) e i portali di informazione che, rispetto al 2012, contano l'1,3% di lettori in più. Per l'informazione, diventa sempre più diffuso l'uso dei motori di ricerca che fungono anche da aggregatori di notizie, come Google (46,4%), così come anche i social network: Facebook (37,6%) e YouTube (25,9%).
Aumenta l’uso dei cellulariL'uso dei cellulari continua ad aumentare (+4,5%), soprattutto grazie agli smartphone sempre connessi in rete (+12,2% in un solo anno), la cui utenza è ormai arrivata al 39,9% degli italiani (e al 66,1% dei giovani).
Il 63,5% degli italiani è connesso a InternetGli utenti internet, dopo il rapido incremento registrato negli ultimi anni, si assestano al 63,5% della popolazione (+1,4%). Tra i giovani la quota di utenti della rete arriva al 90,4%, mentre è ferma al 21,1% tra gli anziani; il 75,6% dei primi è iscritto a Facebook, contro appena il 9,2% dei secondi; il 66,1% degli under 30 usa smartphone, ma lo fa solo il 6,8% degli over 65; i giovani che guardano la web tv (il 49,4%) sono diciotto volte di più degli anziani (il 2,7%); il 32,5% dei primi ascolta la radio attraverso il cellulare, contro solo l'1,7% dei secondi; e mentre il 20,6% dei giovani ha già un tablet, solo il 2,3% degli anziani lo usa.
Il 96% degli italiani vuole la privacy
Il 96% degli italiani considera inviolabile il diritto alla riservatezza dei propri dati e l'83,6% ritiene che sia meglio non lasciare tracce digitali anche se l'83,3% è convinto che molti siti estorcano i dati personali senza che gli utenti se ne accorgano.