Dopo Trieste Riccardo Muti si prepara a portare un messaggio di fratellanza e solidarietà attraverso la musica in Kenya. «C’è un’Africa che aspetta» dice Cristina Mazzavillani Muti che al momento preferisce parlare di «sogni, più che di progetti» anche se sembra proprio che i contatti siano ormai avviati. Destinazione Nairobi.Archiviata con successo l’edizione 2010 delle Vie dell’amicizia – i viaggi di Ravenna festival partiti nel 1997 da Sarajevo e approdati martedì nella città giuliana dove di fronte ai 360 giovani musicisti italiani, sloveni e croati, si sono stretti la mano i presidenti Napolitano, Türk e Josipovic – la macchina organizzativa si è già messa in moto. Portando una svolta significativa al progetto: da evento diplomatico e "politico" a manifestazione benefica e sociale. «Ci aspetta un progetto umanitario nel cuore dell’Africa» continua la moglie del maestro Muti, da sempre alla guida artistica della rassegna romagnola.La carovana del Ravenna festival volerà in Africa per raccogliere un invito. Quello arrivato al termine di un concerto che il direttore ha tenuto con l’orchestra Cherubini lo scorso dicembre a Piacenza. In cartellone una serata benefica per sostenere l’attività della missionaria laica Francesca Lipeti, medico piacentino che opera tra gli ultimi del Kenya dal 1994, e di padre Renato Kizito Sesana. Spenti gli applausi la dottoressa Lipeti e le sue amiche – che da sempre la sostengono a distanza nella sua opera – hanno salutato il direttore d’orchestra, invitandolo a Nairobi. «Francesca lo fa sempre con chi aiuta la missione per mostrare come vengono spesi i soldi donati» racconta Valda Monici, dell’associazione Gruppo missionario Fatima, fondata nel 1976 dal sacerdote piacentino don Domenico Pozzi, attivo a lungo in Kenya e scomparso di recente all’età di 101 anni.Raggiunta in Africa la dottoressa Lipeti si lascia solo scappare un «l’idea c’era ma al momento non ne so molto di più». In Italia però si sta lavorando. «Il progetto è in uno stadio avanzato – racconta la signora Monici – e stiamo facendo di tutto perché questo sogno diventi realtà, perché il linguaggio universale della musica ci possa aiutare ad estendere il più possibile il nostro messaggio di solidarietà».La macchina del Ravenna festival è ormai ben rodata: ha portato Muti tra le macerie di Sarajevo, nella voragine di Ground zero, ai piedi delle Piramidi del Cairo e sotto le mura di Gerusalemme.«Un’incognita grossa, però, sono i finanziamenti tanto che sembrava dovesse saltare tutto per via dei tagli che tutte le associazioni culturali hanno subito» spiega il professor Alberto Gromi, già preside del liceo piacentino Gioia frequentato da Francesca Lipeti e oggi attivo nel gruppo che in città sostiene la dottoressa. Invece sembra proprio che Muti sarà a Nairobi. Non, però, a luglio, tradizionale periodo scelto per Le vie dell’amicizia. «Una data non c’è ancora - spiega Valda Monici - ma sarebbe meglio l’inverno per evitare la stagione delle piogge, quando le strade che conducono al villaggio dove opera la dottoressa Lipeti diventano impraticabili». Il maestro, molto probabilmente, dirigerà nella Capitale, a Nairobi, «dove ci sono tutte le strutture logistiche necessarie» spiega Gromi. È qui che la musica, ancora una volta, arriverà con Riccardo Muti a ricordarci che un futuro di fratellanza è possibile.