
La copertina di "Gutenberg" n. 25, 11 aprile 2025 - -
Non solo il boato dei missili: tre anni di conflitto hanno acceso una luce sul Paese sia come entità statale sia come identità e coscienza nazionale. Ha finalmente trovato attenzione un cultura ricca, originale, repressa per secoli e poi capace di fiorire con l’indipendenza: dalla musica alle scienze, dalla pittura alla cinematografia. "Gutenberg", l'inserto culturale di "Avvenire", venerdì 11 aprile si apre con l'intervista di Giacomo Gambassi al compositore Jevhen Stankovyč: «Offriamo un peculiare contributo alla vita spirituale dell’umanità - spiega -. Anche con l’arte e con la musica: la musica, le parole, le azioni che conquistano i palcoscenici sono un’ancora di salvezza spirituale per la nazione».

La copertina di "Gutenberg" n. 25, 11 aprile 2025 - -
La matematica Maryna V’’jazovs’ka, intervistata da Daniele Zappalà, sottolinea che «la forza della matematica nel nostro continente, nel solco di una lunga tradizione che attinge alle scuole nazionali, è una potente ispirazione per i più giovani». Proprio in Ucraina, insomma, si constata come l'Europa delle scienze sia già unita: e lo testimonia anche il celebre dipartimento di Fisica di Kharkhiv intitolato a Landau, raccontato da Davide Re. Lugi Marsiglia ci guida attraverso l'arte del Novecento ucraino, declinata soprattutto al femminile, Mario Nicoliello ci fa scoprire i segreti dei sorprendenti successi dello sport paralimpico ucraino e Alessandra De Luca analizza la cinematografia contemporanea, tra narrazione del conflitto e ricerca di briciole di quotidiana normalità.
La sezione Percorsi propone una riflessione di Simone Paliaga sulla necessità della conoscenza geografica per comprendere il complesso mondo attuale, a partire dai nuovi libri di Mauro Varotto e Franco Farinelli; Massimo Onofri recensisce poi M. La fine e il principio, l'ultimo capitolo dell'opera di Antonio Scurati dedicata a Mussolini, in dialogo con la favola triste scritta da Elisa Ruotolo e ambientata nella Germania nazista. Gli ultimi due percorsi portano al santuario della Verna, tra le memorie letterarie di Dino Campana e le nuove iniziative di digitalizzazione e valorizzazione, e nella Roma dei Farnese, protagonista della mostra ai Musei Capitolini e sullo sfondo della monumentale opera storica di Alfano e Tomasi e delle composizioni di Giovanni Pierluigi da Palestrina.