Si trova nel Duomo di Firenze il più grande gnomone del mondo. Fu fatto installare nella Cupola di Brunelleschi che svetta nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore presumibilmente dal matematico fiorentino Paolo Dal Pozzo Toscanelli e, con i suoi 90 metri di altezza, è stato utilizzato a vicende alterne per oltre 300 anni. Lo gnomone, il più antico e diffuso strumento astronomico, deve il suo nome al vocabolo greco “indicatore” ed è progettato per misurare la posizione del sole in cielo e determinare la durata dell’anno solare.
In questo mese di giugno l'astronomia va in scena in Cattedrale. È dal 1475 che a Santa Maria del Fiore, in occasione del solstizio d'estate, si svolge uno spettacolo suggestivo e fuori dal comune che attrae centinaia di visitatori incuriositi. Uno spettacolo non solo suggestivo ma anche scientificamente rilevante. Tra le 12.30 e le 13.30 i raggi del sole, scendendo attraverso il foro posto sulla lanterna della Cupola di Brunelleschi, formano l'immagine del sole stesso che lentamente va a sovrapporsi alla lastra di marmo bianco posta sul pavimento della Cattedrale a sinistra dell'altare maggiore.
Nel Duomo di Firenze uno gnomone così grande poteva servire anche per un’indagine più ambiziosa, cioè quella determinare la variazione dell’inclinazione dell’asse di rotazione della terra sul piano dell’orbita, dato fondamentale per il calcolo delle effemeridi solari. L'inclinazione della terra, infatti, non è costante ed era una questione era già discussa dagli astronomi arabi.